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Matteo Secondo (cioè Salvini) ha dichiarato che sui meridionali si era sbagliato. Aveva sostenuto in passato, in più occasioni, che “puzzavano” e roba del genere. Adesso dice che non li conosceva bene e che ha cambiato idea.

Cambierà anche il simbolo e il nome della Lega Nord, ribattezzandola Lega e basta. Perché? Può darsi che sia una profonda riflessione che ha prodotto questa travolgente e improvvisa revisione di tutte le politiche leghiste. Sarebbe un’ottima cosa. Oppure può darsi che sia solamente un calcolo: visto che ha deciso di provare a prendere la leadership del centrodestra e quindi di cercare voti anche al Sud, meglio non dire ai meridionali ai quali chiede un voto: «voi puzzate e mi fate un po’ schifo». Giusto.

Il problema è che la politica anti meridionale della Lega, in questi venti anni, condizionando in modo molto forte sia il centro-destra che il centro-sinistra, ha prodotto dei danni serissimi al Sud, sottraendogli risorse e provocando un drammatico aumento del divario tra Mezzogiorno e Nord. E questa è una delle cause principali della crisi italiana.

Salvini, se si è redento, deve trovare dei rimedi ai guai combinati dalla Lega e deve proporre una politica di massicci aiuti al Sud, di investimenti, di sconti fiscali.