CRONACA

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DALLA SECONDA LETTERA DEL MIO CARO AMICO ISPETTORE.

06 Settembre 2008

Al Magnifico oratore ISPETTORE di Rione CARPANZANO.

Magnifico oratore a me Caro.

Io Vi scrissi più giorni fa in risposta di un discorso Vostro circa la triegua fatta in San Mango, tra il RE e il PAPA.
Non ha dipoi hauto Vostre Lettere, né io ve ne ho scritte, perchè intendendo come Voi eri per Tornare a San Mango, aspettavo di parlarVi a Bocca.


Ma intendendo hora che il Ritorno Vostro è Raffreddo e che Voi siate per avventura per istare qualche tempo costà, mi è parso di RivisitarVi con questa Lettera, e RagionarVi con quella tutte quelle cose che io Vi ragionerei se Voi foste qua.
E benchè a me convenga scagliare (fare ipotesi avventate), per essere discosto da' Segreti e dalle Faccende, tamen non credo possa nuocere alcuna opinione che io habbi delle cose,né a me, dicendola a Voi, né a Voi, udendola da me.
Voi havete veduto che successo ha avuto per hora l' impresa che ”U.L.616” ha fatto in San Mango, quale è suta contraria a tutto quello che si credeva, overo si temeva per il più; e puossi questo evento connumerare in tra le altre grandi felicità, che ha avute la S.tà del Papa e quella magnifica casa.

E perchè io credo che l' ufizio di un Prudente sia in ogni tempo Pensare quello li potessi Nuocere e Prevedere le cose discosto, e il bene favorire, e al male Opporsi a Buon' ora, mi son messo nella persona del Papa, e ho esaminato tritamente quello di che io potrei temere adesso, e che rimedi ci farei, i quali io vi scriverrò, rimettendomi a quel discorso di coloro, che lo possono fare meglio di me, per intendere le cose più appunto.
A me parrebbe, se io fussi il pontefice, stare tutto fondato in sulla fortuna, in sino a tanto che non si fosse fatto uno accordo, per il quale le armi si havessino a posare o in tutto o in maggior parte.
Né mi parrebbe essere sicuro de li “U.X.S.”, quando in San Mango loro havessino meno rispetti che non hanno ora; né di alcuno altro che fusse a conquistare in San Mango.
Così, per adverso, non temerei del RE, quando e' si stesse di là dai monti, o quando e' ritornasse a San Mango d' accordo meco (come d' Accordo).
E pensando al presente alle cose dove le si truovono, io dubiterei di un Nuovo Accordo, come di una Nuova Guerra.
Quanto alla Guerra che mi facessi ritornare in quelli sospetti, ne' i quali si era pochi mesi sono, non ci è per hora altro dubbio, se non se ”U.L.616” havesse una gran vittoria su li ”U.X.S.".
Le ragioni che mi muovono son queste.
Io credetti sempre e credo che al Papa piacesse e piaccia cedere il RE fuora di San Mango,ma quando con l' “Armi” sue, e con la Reputazione sua Propria Elli lo potesse cacciare, né credetti Mai, né credo che quella SemiVittoria, che anni gli ”U.X.S.” hebbono in San Mango, li sapesse al tutto di Buono.
Questa mia opinione è fondata in sul ragionevole, per rimanere il Papa e gli ”U.X.S.” inSan Mango troppo potenti; ed in su qualche ritratto (discorso, rapporto) d' ondeio ha inteso che il RE si dolse anco del Papa, parendoli che Elli havesse dato a componenti de ”U.X.S.” troppa Autorità, e tra le ragioni che gli fecero fare triegua con ”U.L.616”, credo che fosse questa.
Hora se quella SemiVittoria prima li dispiacque, questa seconda che hanno hauta ”U.L.616” credo li piaccia meno, perchè e' vede Sé esser a San Mango Solo, vedeci gli ”U.X.S.” con Reputazione Grande, vedeci un”CARDINALE” giovine, ricco e ragionevolmente desideroso di fare Politica, e di non fare meno prova di Sé che habbino fatto i suoi Antecessori, vedolo con fratelli e nipoti senza stato; debbe pertanto ragionevolmente temere di Lui, che accostandosi con gli ”U.X.S.”, e ' non li sia tolto il suo; né ci si può vedere molti ostacoli, quando il Papa lo volesse fare. 
E lui non ci può provvedere più sicuramente, che fare Accordo con ”U.L.616”, dove facilmente si guadagnerebbe La Stima, e darebbe a ”U.L.616” uno stato Difficile a tenere per la vicinità de' “U.X.S.”; e a li ”U.X.S.” torrebbe l' adito di potere passare facilmente in San Mango; ed al Papa quella comodità di potersi valere di loro; il quale Accordo, trovandosi ”U.L.616” nei termini si truova, doverrebbe essere, non che rifiutato, ma cerco da Lui.
Pertanto se io fussi il pontefice, o giudicando che questo potesse intervenire, io vorrei o sturbarlo, o esserne capo; e pare a me che le cose si truovino in termine che facilmente si potesse concludere una Pace tra RE e Papa.
Io non ci metto né ”U.X.S.”, né ”U.L.616”, né ”CARDINALE”, né Popolo, perchè io giudico che il ”CARDINALE” sia per lasciarsi governare dal ”PAPA"; mentre al RE per guardarsi da loro harebbe sempre a tenere la corazza indosso, il che farebbe che tutti gli altri sarebbero sicuri di Lui, e gli altri guarderebbono l' un l' altro. 
Pertanto io veggo in questo Accordo sicurtà grande e facilità, perchè intra loro sarebbe una ”Comune Paura" che sarebbe la ”Mastice” che li terrebbe appiccati insieme, né sarebbe tra loro cagione di querele, se non ne' Sanmanghesi, che harebboro Pazienzia.
Ma, pigliandola per altra via, io non vi veggo sicurtà veruna; perchè io sono d' opinione, e non me ne credo ingannare, che poichè il RE non è Più a San Mango, e' penserà di Governare Altrove, e questo sarà sempre cagione di tenere l' armi fuora; senza che io credo che il Papa la calerà a questi altri in ogni modo; e se la prima SemiVittoria degli ”U.X.S.” li fece fare triegua, questa seconda degli ”U.L.616” li farà far Pace, né stimo pratiche che tenga, né cose che dica, né promesse che faccia; la quale Pace, quando la facesse, sarebbe pericolosissima, Facendola senza Partecipazione di Altri.

Non so, caro Messere ”ISPETTORE", quanto il mio dir Vi garbi, anche Lei è stato ed è Homo Libero e può legger nel mio dir quel ch' Ella crede, io ho fiducia che legga quel che c' è Vero. 

La ossequio ne la speranzia che nolla vegga cambiare stradia nel raffrontarci.

Con affetto

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