CIRCONDARIO

Apr 19, 2024, 1:32
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Ecco perchè hanno fatto cadere il Consiglio Comunale.

11 Novembre 2007

Cari amici, caro popolo di San Mango, prima di ogni cosa volevo ricordare l’amico Mendicino Michele, che tragicamente ci ha lasciato ciao Michele, è trascorso un mese dalla morte, non ci siamo dimenticati di te, e non ci dimenticheremo mai di te.


Ma veniamo a noi, prima di ogni cosa consentitemi di porgervi le mie scuse, per questo epilogo della mia breve esperienza politica, non meritate certo che alla guida del comune ci sia un commissario, una persona estranea, una persona che non conoscete, una persona che non vi conosce, che non conosce i problemi del nostro paese; la colpa non è mia, non mi sono certo dimesso io, anche se ci avevo pensato perché non sono legato alla poltrona, ma capivo che San Mango veniva abbandonato a se stesso e sono andato avanti. Come ho sempre detto i problemi al nostro interno c’erano; quello che volevo, ed era la cosa più logica, come hanno ribadito anche i due esponenti della minoranza, i quali per dovere e rispetto verso chi li ha votati non si sono prestati a questi giochino messi su da chi il potere assoluto lo vuole a tutti i costi. Se il problema era il Sindaco, se il sindaco era un ladro, un incompetente, uno che non era presente al comune, in mezzo alla gente, se ne doveva discutere in un consiglio comunale, aperto a tutti avvisando la comunità per una presenza massiccia, presentando una mozione di sfiducia con la quale si motivava il perché il comune non potesse essere guidato da Vincenzo Buoncuore, denunciandone i gravi ed irresponsabili comportamenti, ma così non è stato, non poteva essere così, quale mozione avrebbero potuto avallare? E così in maniera, consentitemi di dirlo, alquanto losca e illegittima, tipica di chi non sa discutere nelle sedi appropriate dei problemi, probabilmente perché non avrebbero avuto le serie argomentazioni per giustificare l’atto, si dimettono 7 consiglieri:
5 di maggioranza nelle persone di CHIEFFALLO ANTONIO, EPIFANO FRANCESCO, MORACA MARIAROSA, VINCENZA FERLAINO e la costretta a farlo NADIA BARTOLOTTA e 2 di minoranza ARCURI AMERIGO e MANFREDI MARZIA.
Siete ormai tutti a conoscenza della triste vicenda che ha visto, la consigliera amica Nadia Bartolotta, costretta a dimettersi, su questa vicenda torniamo dopo.
Quello che voglio dirvi che con o senza la carica di Sindaco sono sempre la stessa persona, orgogliosa di essere fortemente attaccato a questo paese, perché vivo in questo paese, vivo in mezzo a voi, e se manca l’acqua a casa vostra manca anche a casa mia, se c’è una buca in mezzo alla strada da li nell’arco della giornata ci passo anche io, se il cimitero è sporco lo so perché ci sono andato, non aspetto certo il giorno dei morti, per fare la scampagnata a San Mango e andare al cimitero, ho raggiunto il traguardo della Laurea, con le mie sole forze e il sacrificio dei miei genitori, della mia famiglia, che tutti conoscete, operai che hanno solo conosciuto il sacrificio del duro lavoro, e che hanno insegnato a me e a mio fratello che solo lavorando onestamente si può camminare a testa alta; non sono sceso a nessun compromesso, e mai lo farò, non ho avuto nessun santo in paradiso, ma solo umiltà e senso di responsabilità per il lavoro; non ho mai chiesto nulla, questo è l’orgoglio che mi appartiene, affermarmi senza l’aiuto di nessuno. E’ troppo facile parlare di coerenza ed emettere sentenze, criticare, fare offese personali solo perché la vita è stata semplice per te caro ex vice-sindaco, con un padre che ha ricoperto cariche che gli consentivano di portare nella tua casa qualcosa come 50 milioni mensili, grazie ai voti dei Sanmanghesi, anche di quelli che lavoravano a centinaia di chilometri di distanza, nel freddo delle Montagne di Bolzano dove io ci sono stato a lavorare e che rientravano per venirlo a votare. Tu di montagne e di freddo conosci forse solo quello di Villaggio Palumbo in Sila dove andavate a trascorrere le settimane bianche.
Altro che San Mango deve essere grato a tuo padre, è la tua famiglia che grazie ai sanmanghesi ha sempre vissuto nell’agiatezza. Troppo semplice, per te giovane rampollo essere preso per mano e accompagnato lungo il cammino della vita, per cercare di farti sembrare quello che non sei. Tu non conosci i sacrifici, non conosci l’umiltà, non conosci San Mango, perché qui a San Mango non ci sei nato, non ci sei andato a scuola, non ci sei cresciuto, non ti ci sei sposato, non ci vivi. Non conosci i sanmanghesi, gente che ha sempre lottato e sofferto per essere quello che oggi è, i pensionati di oggi non sono stati a San Mango con le mani in mano, aspettando chissà cosa, ma si sono preparati la valigia di cartone per liberarsi dalla fame. Se san Mango oggi lo si può considerare uno dei paesi più ricchi, non è certo grazie a tua padre, ma hai sacrifici di questi uomini costretti a stare lontano dalle proprie mogli, lontano dai propri figli. Solo ora che hai bisogno, perché ti servono i voti, bussi alle loro porte, il più delle volte, come si dice, andando a fare promesse che tu sai di non poter mai onorare, mortificando la loro intelligenza ed approfittando del loro stato di bisogno.
Il mio primo impegno in politica avviene con la nomina di Assessore esterno al Comune di San Mango d’Aquino, con Sindaco Sacco Filippina, non sono certo andato io a lesinare un posto di assessore, non poteva questo cambiare la mia vita, la mia posizione; ho criticato l’operato e la gestione ballerina che imponeva il rais Chieffallo, nel bene e nel male sono stato l’artefice nell’aver scardinato questo sistema di cose che andava avanti da circa 40 anni, la convinzione di misurarmi con il mio impegno nell’attività amministrativa, la convinzione di poter dare qualcosa, di poter fare qualcosa per il mio paese mi hanno fatto accettare l’incarico di assessore; non mi sono certo messo a fare l’assessore per corrispondenza, o per telefono, ma in stretta collaborazione con l’allora Sindaco ho lavorato pensando solo al bene del paese, per ridare slancio ai vari servizi fino all’ora carenti, per porre tregua alle continue guerre tra amministrazione e LSU LPU, guerre dettate da disparità di trattamento tra i lavoratori, avevamo con l’allora Sindaco Sacco e gli assessori Manfredi, e Ferrari rimesso in sesto un paese che andava alla deriva. Io ero presente, ero al Comune, ero con gli operai, qualche volta mi sono messo volentieri a lavorare con loro, facevo quello che normalmente fanno gli assessori.
Si avvicinano le elezioni, e si avanza la mia candidatura a Sindaco non l’ho imposta io. Ma visto che l’allora maggioranza aveva deciso che necessitava fare spazio ai giovani, si sono messi da parte, oltre al Sindaco che aveva maturato le due legislature massime previste dalla legge, i consiglieri comunali FERRARI SAVERIO, SACCO FILIPPINA, VESCIO ANTONIO E MANFREDI MARIO, su proposta di quest’ultimo, con la scusa di essere in carica da più di due legislature. Aderendo alla proposta hanno così voluto dimostrare che non erano attaccati alla “poltrona” e che volevano realmente una prosecuzione nell’amministrare, in piena autonomia, da parte dei giovani. Gli ex consiglieri sì, hanno realmente creduto in noi, hanno creduto nelle nostre capacità, hanno voluto dimostrare che a San Mango occorreva trovare un modo nuovo di governare il paese, con giovani che avessero idee giovani ma, principalmente, che fossero liberi di pensare e di agire. Ma non tutte le ciambelle vengono col buco, così recita un vecchio proverbio.
In agguato c’era lui, l’ex sindaco Chieffallo che il cambiamento lo voleva, si, ma solo a parole. Ecco, quindi. venir fuori tra i giovani il mio nome come candidato a Sindaco.
L’ex vicesindaco e il papà stanno dicendo che la sezione, capeggiata dal Segretario Franco Colosimo, non mi voleva? Grande bugia, la maggioranza del direttivo voleva il sottoscritto sindaco, le battaglie fatte durante la formazione delle liste vedevano la maggioranza dei tesserati socialisti appoggiare la mia candidatura; stanno dicendo anche che la gente non mi voleva? 
Ma cosa dite, se alla camera l’ex consigliere regionale ha preso circa 350 voti, e le elezioni comunali sono state vinte con 670 voti; erano l’ex vicesindaco e il paparino che non mi volevano come Sindaco; forse perché ero incapace? questo no hanno sempre detto di apprezzare il modo in cui lavoravo, il modo in cui riuscivo ad affrontare le problematiche amministrative, per come ero riuscito a creare una forte collaborazione con gli operai LSU LPU.
Erano loro a non volermi come Sindaco perché da subito avevo dimostrato l’intenzione che a governare dovessimo essere noi eletti e non persone estranee. Apriti cielo, da quel momento sono iniziati gli screzi con la famiglia Chieffallo..
La famiglia CHIEFFALLO ha mal tollerato che al suo capo venisse impedito di mettere il naso negli affari del Comune, che non gli venisse riconosciuta la qualifica di amministratore di fatto. Non si è rassegnato al fatto che il Comune doveva essere governato autonomamente da noi altri giovani, con metodi nuovi, diversi dai passati.
Ma principalmente con metodo democratico e collegiale.
Per la prima volta, infatti, venivano seriamente assegnate le deleghe ad assessori e consiglieri, al contrario del passato, ove le deleghe venivano assegnate solo sulla carta. Alcuni consiglieri, tra quelli che oggi si sono dimessi, queste cose le sanno bene perché le hanno vissute nelle passate legislature. Come del resto sanno bene che allora non era consentito a nessuno di partecipare attivamente alla vita amministrativa perché tutto era concentrato nella persona del Sindaco Leopoldo Chieffallo., che gestiva il Comune come se fosse un bene di sua proprietà.
Altro che democrazia, altro che pluralismo.
Incominciavo a prendere autonomamente contatti con uffici ed enti per istruire pratiche di finanziamenti e questo era pure mal tollerato perché, all’esterno doveva apparire solo “zio Leo”, lui, solo lui.
Come era pure mal tollerato che io procedessi a nominare tecnici progettisti senza chiedere il preventivo permesso allo “zio”. Chissà poi perché!!!
Queste sono le vere cose che davano fastidio alla FAMIGLIA, altro che!!

Del resto voi, conoscendo il tipo, siete in grado di capire realmente dove sta la verità. forse perché avevano già capito che non mi sarei fatto attaccare i fili sulle spalle lasciando a loro la possibilità di muoverli come voleva, ha cercato e c’era quasi riuscito di metterci uno contro l’altro con Pina Sacco, con lei mai uno screzio durante l’attività amministrativa, persona veramente per bene alla quale chiedo pubblicamente scusa se durante il periodo di presentazione delle liste non mi sono sempre comportato in maniera galante. NON volevano neppure lei come Sindaco, perché neanche lei si sarebbe fatta attaccare i fili sulle spalle, chi ha partecipato alla formazione della lista ricorda benissimo come continuamente chiedevano che sia IO che PINA dovevamo fare un passo indietro perché volevano che, tra i due litiganti, imponessero un uomo loro di provata fede , e che avesse le caratteristiche del Sindaco burattino, pronto a farsi tirare a destra e a sinistra, dal guinzaglio che il rampollo Chieffallo teneva in mano. Ecco come stanno realmente le cose.
Io avevo un lavoro, ho un lavoro non mi serviva la politica per trovarmi una sistemazione, anzi il mio impegno in politica, perché poi quello che faccio lo faccio veramente con passione, sottraeva tempo al mio lavoro( devo dire che adesso quelli più contenti sono i miei clienti, mi trovano sempre allo studio).
Si arriva alle elezioni si vincono le elezioni, comincia il problema assessori e vicesindaco; c’era qualche consigliera eletta che voleva la carica di vicesindaco, anche perché affermava che non si poteva fare vicesindaco chi abitava a Lamezia, e che dovevamo amministrare noi perché noi sapevamo quale erano i problemi del paese, non ci dovevano essere ingerenze politiche esterne, ho creduto che c’era questa presa di coscienza che dovevamo amministrare nell’interesse esclusivo del paese, quante riunioni abbiamo fatto per stabilire queste cose, ma poi i fatti mi hanno dato torto si è schierata a fianco dell’ex vicesindaco, perchè sicuramente la vicinanza all’ex vicesindaco e padre poteva portare un tornaconto personale a lei e famiglia che io non potevo dare, quindi per forza si dovevano abbandonare tutti i buoni propositi dell’avvio della campagna elettorale di fronte agli interessi di parte. Il papà Leopoldo Chieffallo, comunque non poteva accettare questo, e con la sua solita prepotenza ha imposto la carica di vice sindaco al rampollo di casa, con delega alla cultura. Vi chiederete perché proprio questa delega? Ve lo spiego io il perché. Con il fatto di essere consigliere regionale e presidente della commissione bilancio si potevano canalizzare dei fondi regionali per la cultura verso il comune, naturalmente a modo di dittatura, non si poteva decidere insieme come utilizzare questi fondi (l’ex vicesindaco ripeteva sempre: li ha portati mio padre faccio quello che voglio), ma questo si poteva fare se una parte dei 50.000.000 di lire al mese che guadagnava l’allora consigliere regionale, venivano dati in donazione al comune, allora certo che con quei soldi poteva fare quello che voleva, altrimenti si ha una stortura di quella che è l’attività amministrativa, un bravo amministratore come un buon padre di famiglia cerca di utilizzare questi fondi per il benessere e la crescita culturale dell’intera comunità, e invece no.
Premio poesia, che senso ha fare un premio di poesia lasciarlo organizzare all’esterno del paese, senza che resti nulla di tutto ciò qui a San Mango, se arrivano centinaia di raccolte di poesie, queste non possono arricchire la nostra biblioteca, se arrivano centinaia di quadri questi non possono essere utilizzati per una mostra permanente, per creare una pinacoteca a San Mango; è mai possibile che a San Mango d’Aquino non ci siano persone all’altezza per curare tale evento? Eppure abbiamo scrittori, poeti, giornalisti e artisti vari. No per loro no, perchè il tutto serve per mantenere i rapporti fuori da San Mango in vista della propria campagna elettorale, lavorano per gli amici i quali a sua volta dovranno lavorare per loro, è il classico detto: tu dai una cosa a me ed io do una cosa a te.
Sono stati concessi due finanziamenti per attività culturali, di cui uno curato totalmente da amici di Lamezia e che c’entravano questi con San Mango? sapete il perché? perché si dice che questi siano i proprietari dell’immobile dove c’era la segreteria politica del papà; e poi le cene i pranzi proprio tanti non certo suggeriti da me, ha organizzato tutto lui non aspettava certo me per organizzare le cene e i pranzi, meno male che ha detto che c’ero quasi a tutti è normale che il Sindaco, quale maggiore espressione rappresentativa del comune ci deve andare, anche se a malincuore, perché non conoscevo gli invitati, la maggior parte dei quali erano di Lamezia, guarda caso dove il padre alle ultime elezioni regionali ha preso circa 1.400 voti, non erano certo amici miei. E i gruppi teatrali sempre amici sempre nell’ottica dell’organizzazione della campagna elettorale, ma la campagna elettorale non si deve fare con i propri soldi?
Secondo voi è normale che i soldi pubblici vengo utilizzati per finanziare le proprie campagne elettorali?
Costoro, sono sempre stati ghiotti di contributi ( soldi di noi cittadini) perché gli davano l’opportunità di organizzare a San Mango feste e festini, destinate principalmente al circondario ed ai cittadini di Lamezia, i quali, a partecipazione avvenuta e, dopo aver spesso consumato pranzetti a “sbafo”, potessero rientrare nelle loro case inneggiando alla grandezza e magnificità del Chieffallo, Dimenticavo, l’ex vicesindaco è stato l’unico ad utilizzare il cellulare del comune, spendendo centinaia di euro al mese di telefonate; meno male che ha detto di averlo usato per chiamare al comune. Dai tabulati arrivati risultano invece solo due chiamate al comune, ha detto che lo usava per chiamare il sindaco si mi ha chiamato solo tre volte. 
Un fatto è certo che per consumare centinaia di euro al mese di telefonate, lo usava molto, tranne che per interessarsi dell’attività amministrativa. anche perché alle 9, alle 11, a mezzanotte ecc. è difficile che ci siano uffici aperti.
Sulle feste ed eventi vari voglio essere un po’ più chiaro; tutti pensano che le feste, tra cui il pugilato vengono sempre fatti con soldi della Regione Calabria, così non è.
Mi metto a controllare un po’ i documenti contabili del comune e mi accorgo che sono stati spesi circa 250.000,00 euro circa mezzo miliardo delle vecchie lire per pugilato ma la Regione Calabria non ha mai inviato questi soldi al comune, di conseguenza dove sono stati presi quei soldi?! Indovinate un po’…dal bilancio comunale quindi una spesa gravata sulle tasche dei cittadini sanmanghesi e penso che se a voi fosse stato chiesto come usare quei soldi: se usarli per aggiustare le strade interpoderali, se cambiare i banchi delle scuole, regimare i burroni, rifare l’impianto idrico comunale, oppure se usarli per il pugilato, voi avreste scelto non certo il pugilato, ma di utilizzarli per qualcosa di più produttivo e persistente. avendo notato una situazione un po’ anomala ho subito scritto una lettera alla Regione chiedendo come mai esistevano lettere di promessa di finanziamento e questi finanziamenti non erano mai arrivati, anche perché il comune con queste lettere aveva fatto gli impegni in bilancio spendendo questi soldi. informo l’allora onorevole di questo, e naturalmente non poteva che addossare le colpe sui dipendenti, ma che c’entrano loro, che c’entra il ragioniere comunale se tu Leopoldo facevi fare lettere e letterine dalla regione, e lo sapevi che la regione non avrebbe dato quei finanziamenti? imponevi come il tuo solito di fare la manifestazione e di pagare, loro non ti potevano contraddire e procedevano;
come mai io mi sono accorto di questo e tu che sei un amministratore attento non ti preoccupavi che mezzo miliardo gravava sulle spalle dei cittadini di San Mango? Adesso abbiamo recuperato dei 250.000,00 solo 100.000,00. Il resto contribuisce ad allargare il buco del bilancio comunale. Ogni anno, o quasi come vi ho appena detto , la Regione Calabria ha concesso al Comune un contributo di euro 50.000,( 100 milioni delle vecchie lire) per l’organizzazione di detta manifestazione, fino all’anno scorso sempre gestita dal Comune che, a fine manifestazione, ha trasmesso all’ente Regione il rendiconto delle spese sostenute per la manifestazione pugilistica. Quest’anno che Leopoldo era Consigliere Regionale, eletto dai SOCIALISTI, nonché Presidente della Commissione Bilancio, per la prima volta da quando esistono le Regioni, il contributo è stato concesso ALLA PRO-LOCO, dove, guarda caso, anche li c’è come Presidente un membro della famiglia: IL COGNATO di LEOPOLDO, nonché ZIO dell’emergente figliolo.
Sapete perché è stato, stranamente, concesso alla Pro-Loco? 
Perché se fosse stato concesso al Comune, le spese le avrebbe gestite il Comune, rappresentato dal Sindaco BUONCORE in collaborazione con l’Assessore allo Sport FRANCO COLOSIMO e con la Consulta del Turismo e dello spettacolo, dove figura come Presidente FRANCO TRUNZO, e quindi, guarda caso, avendo tutti e tre, da sempre, manifestato di non volersi sottomettere alle volontà della famiglia Chieffallo, non potevano, assolutamente gestire un contributo di cui, detta famiglia, non avrebbe potuto controllarne le spese.
Sono o non sono diabolici?
Passiamo alla ristrutturazione della Chiesa: contributo di 80.000,00 concesso dalla regione, che vengono regolarmente spesi; altri 46.000,00 vengono tolti dal bilancio comunale, con le solite lettera di impegno della Regione, senza che poi vi sia stata ombra di finanziamento, altri 80.000,00 lo abbiamo pagato quest’anno, per lavori non previsti e comunque fatti fare, per evitare gli atti da parte della ditta Conforti, e il buco del bilancio aumenta sempre di più. Se il padre è stato bravo a fare i buchi il figlio non poteva essere da meno su 25.000,00 euro di finanziamento per attività culturali mi sembra che si è speso molto di più, non si è riusciti a fare una contabilità finale, le fatture continuano ad arrivare giorno dopo giorno al comune. Voglio ricordarvi che dobbiamo sicuramente fare il riconoscimento di questi ulteriori debiti fuori bilancio, ai quali devono essere aggiunti altri 112.000 euro decreto ingiuntivo arrivato al comune da parte del curatore fallimentare della ditta Pacileo, per l’esproprio del terreno sul quale sorge il campo di calcio; si attende naturalmente il decreto aggiuntivo di altri 112.000, da parte dell’altro fratello Pacileo.
Dovete sapere che abbiamo già mutui da pagare per più di 5 miliardi, annualmente tra interessi e quota capitale paghiamo 365.000,00 euro, questo vuol dire che degli 886.000,00 euro di trasferimento da parte dello stato il 41% lo spendiamo per pagare i debiti accumulati.
Ma allora vi chiedete ma tu Sindaco cosa hai fatto?
Ve lo spiego subito, ho preso contatti con la dottoressa Agata Pascucci della sede centrale della Banca di Roma, a Roma per poter sia rinegoziare parte dei mutui con interessi più bassi, sia utilizzare strumenti finanziari del mercato derivato per creare liquidità, cosa che hanno fatto i comuni che si sono trovati in una situazione come la nostra dettata da una gestione ballerina, cosa che ha fatto Nocera, per evitare il dissesto, cosa che volevo fare io per evitare il dissesto. Avevo avviato, e abbiamo dato con il consiglio comunale l’autorizzazione per fare la misurazione della portata del fiume Casale per la realizzazione di una piccola centrale idroelettrica, realizzazione che dovrà avvenire a totale carico di una società privata, senza che il comune spenda una lire, anzi da tutto questo doveva portare nelle casse del comune circa 40.000 euro all’anno, e creare occupazione per due unità, più una riduzione del 30% sulle bollette Enel di tutti voi.
Stavo lavorando ad un progetto per la realizzazione di un termovalorizzatore insieme con il Comune di Nocera, anche questo a totale carico di una società privata, senza che il comune dovesse togliere una lire, da far sorgere nella zona Galasso al confine tra San Mango e Nocera, che da una prima analisi economico-finanziaria doveva portare circa 300.000,00 euro all’anno nelle casse del comune e la possibilità di lavoro per circa 30 unità da selezionare tra i disoccupati di San Mango e di Nocera.
Si era quasi giunti a chiudere l’accordo con il comune di Nocera per ottenere in concessione un pezzo di spiaggia, tanto è vero che nel piano spiaggia predisposto dal comune è stato previsto, così come consentito dalla nuova legge regionale, un lotto di spiaggia da riservare ad un ente pubblico; questa assegnazione significava per San mango avere finalmente lo sbocco a Mare,( altro che portare il mare a San Mango come da anni ripetutamente detto dai balconi) la creazione di un Lido attrezzato con parco giochi per i bambini, e quindi occupazione e incasso di somme per il comune; promozione del nostro paese li in marina dove c’è tanta gente, con l’obbiettivo di portare la sera gente a San Mango con un ritorno economico per le attività produttive del paese, Assenza dell’ufficio tributi, di un regolamento generale dell’entrate, assenza regolamento ICI, assenza regolamento TOSAP, assenza regolamento Pubbliche affissioni, praticamente totale assenza di un controllo sulle entrate.
Abbiamo approvato il regolamento generale sull’entrate, si stava lavorando sugli altri; letture dell’acqua che non venivano fatte da più di tre anni, fatte l’anno scorso, programmate per quest’anno per finirla con il pagamento dell’acqua in acconto, riscossione dei ruoli tolti All’ETR , alla quale bisognava pagare un aggio di circa il 10% che dovevamo pagare tutti noi, con 0,70 centesimi Postel recapita la bolletta a casa vostra, immediatamente se riscontrate delle anomalie potete recarvi subito al comune per il controllo, lo stesso doveva essere avviato per la spazzatura e l’ICI; mi sembra giusto che ci sia la certezza per voi tutti di quello che dovete pagare, e la giustizia che tutti pagano, e poi perché pagare l’aggio in media di 15 - 20 euro all’ETR se abbiamo personale capace di gestire il tutto?
Progetto di raccolta differenziata già finanziato, la Regione ha già mandato nelle casse comunali un acconto dei 54.000 euro concessi, questi soldi ci consentiranno di attuare veramente, e non sulla carta la raccolta differenziata, per evitare così come già stabilito dal commissario per l’emergenza rifiuti, l’aumento delle attuali tariffe del 30%.
Impegno personale per dotare San Mango di quei servizi essenziali per essere considerato veramente paese all’avanguardia: ADSL, personalmente ho avuto alla provincia un incontro con i vertici Telecom i quali si sono impeganti di dotare San Mango entro il 31 dicembre di linea ADSL, la cabina è già stata adeguata in questi giorni, quindi certezza della linea ADSL per il 31 dicembre. Metanizzazione, progetto approvato, è ormai prossimo l’inizio dei lavori.
Certo in un anno e mezzo, alla mia prima esperienza amministrativa, scusate se tutto questo è poco, e poi fare queste cose in un clima quasi da far west è stato duro.
Ma lo sapete che queste cose al vicesindaco non interessavano, gli interessava solo avere il telefono e vedere a chi far fare qualcosa dei suoi amici sparsi fuori san mango, era questa la sua attività amministrativa, o meglio usare il comune i vostri soldi i nostri soldi per fare la propria campagna elettorale, e quella del padre, curarsi i propri referenti politici, per il resto non gli interessava nulla: Il segretario comunale ha detto, davanti a testimoni: “non ho capito perché si è arrivati allo scioglimento, non c’erano mai loro, assessori totalmente assenti. In un anno e mezzo non sono mai riuscito a fare un discorso completo con il vicesindaco, sempre di corsa come se avesse mille cose da fare, sempre attaccato ad un telefono(anche in questo doveva imitare il padre), quando non parlava messaggiava; questo era l’interessamento per San Mango. E poi l’onorevole cosa pretendeva, l’ho sempre rispettato, sempre ringraziato per quello che faceva per San Mango, ma alle giunte non poteva partecipare, eravamo capaci di fare una giunta comunale, eravamo e siamo capaci di amministrare un comune, non poteva certo pretendere che fosse sempre lui anche a decidere se la scuola deve essere dipinta di bianco o di giallo, ma per favore, questo era solo la voglia di dimostrare che eravamo tutti incapaci, e che se non veniva lui non eravamo capaci neanche di comprare la carta igienica, forse suo figlio non era e non è capace di amministrare: il primo comportamento irresponsabile e poco serio del gruppo Chieffallo, ovvero di coloro che volevano un’ amministrazione fatta su misura per Chieffallo, famiglia e pochi intimi saggi dai quali attingere consigli su come gestire la cosa pubblica e su come risolvere il problema Buoncore, si è verificato con la non presentazione al consiglio comunale già concordato da giorni, solo perché uno dei punti all’ordine del giorno era l’approvazione del regolamento della consulta, la quale prevedeva di rendere partecipe tutti i cittadini e non solo una ristrettissima cerchia di amici Chieffallo. Inoltre mi accusavano che avevo preso l’iniziativa di presentare una richiesta di finanziamento per un importo complessivo di 900.000 euro di cui 300 per sistemazione strade interpoderali, 300 per pubblica illuminazione e 300 per captazione nuove sorgenti di acqua in montagna e sistemazione di pozzi esistenti, questo perché un mio conoscente, esperto in finanziamenti regionali e comunitari, mi aveva chiamato a 10 giorni dalla scadenza del bando per avvisarmi, nessuno sapeva nulla al comune, lo convoco, convoco i tecnici di fiducia del comune e l’assessore ai lavori pubblici per individuare gli interventi da realizzare. ma solo perché questo ragazzo non rispondeva alla logica di Chieffallo doveva, per forza di cose, essere tenuto fuori dalla progettazione! quindi insieme con i tecnici di fiducia l’assessore ai lavori pubblici si sono messi a lavorare. Ma Non potevo fare questo, l’avevo scavalcato, doveva essere lui, come per il passato, a scegliere a chi dare l’incarico, non è possibile.
Ma quindi quale azione amministrativa dirigista, non collegiale e molto parziale, il sindaco dicono, invece di seguire la strada della gestione della cosa pubblica con l’oggettività che si richiede all’amministrazione sagace, ha cercato spesso di favorire gruppi, sottogruppi a lui vicino trascurando l’interesse comune. Parole che non dicono nulla, filosofia dello scrivere senza concretezza, praticamente fumo negli occhi un arrampicarsi sugli specchi.
Amministrare in modo oggettivo, non vuol dire aspettare la chiamata da Lamezia e muoversi in sintonia con i suoi tornaconti, non avevo e non ho interessi personali da salvaguardare. Di che cosa mi si può accusare? Di aver fatto le cose senza avvisarli, ma avvisarli di cosa e avvisare chi se all’ interno del comune non c’erano mai né assessori, ne consiglieri né tanto meno il vicesindaco. Da parte di chi mi veniva dato un aiuto nell’attività amministrativa ed è normale quindi che la mia attività mi portava ad essere celere nella soluzione dei problemi. Non potevo aspettare che ci si consultasse con gli assessori , chissà quando, alcuni dei quali anche martedì e giovedì, giorni prestabiliti per fare il punto della situazione sull’attività amministrativa, erano assenti perché c’era chi doveva andare o dalla parrucchiera o dall’estetista e chi partecipare alla chetichella a riunioni di partiti extra-socialisti. Quindi è normale che mi trovavo spesso a decidere da solo, ma non a decidere su cose mie personali, ma a decidere su cose che interessavano la collettività tutta, a decidere se il pullman doveva essere aggiustato, se il cimitero doveva essere pulito, se le strade dovevano essere sistemate ecc. Non potevo aspettare “chi non viene mai” e allora, solo allora mi preoccupavano di intervenire subito. È normale che avevo sempre io un rapporto diretto sia col responsabile dell’ufficio tecnico, sia con gli operai per decidere eventuali interventi da fare all’interno del paese. Sentite cosa è successo quest’anno prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Mi reco a scuola, pur sapendo che c’era l’assessore alla pubblica istruzione Signora Ferlaino a doversi preoccupare della scuola, e mi ritrovo all’interno delle classi dei banchi rotti e fatiscenti mi sono giustamente prontamente prodigato ad ordinare l’acquisto di banchi nuovi. I lavori non erano ancora terminati. Ho trovato normale spostare l’apertura della scuola di qualche giorno.
Apriti cielo, sono stato accusato dal “clan” di avere invaso il campo di spettanza degli assessori al ramo. È normale che ho dovuto pensare a tutto se questi assessori erano assenti e irresponsabili circa il loro ruolo. 
In tutto questo quali sono stati i miei tornaconti personali? Sono stato accusato che non si facesse più giunta, altra bugia perché dall’inizio dell’ anno, in circa sette mesi, la Giunta si è riunita quasi 16 volte. In giunta si doveva procedere a fare quegli atti di esclusiva competenza della giunta, tutto il resto doveva essere di competenza dei dirigenti. Quindi mi si accusa di voler fare i miei tornaconti personali, quando ero il primo a dire di Separare il potere gestionale che doveva essere fatto dai dirigenti, dal potere politico che doveva essere solo indirizzo. Questo è sempre stato il mio modo di amministrare.
Per quanto riguarda l’ adesione al partito democratico, che è stata la goccia finale a far traboccare il vaso, non è mai stata da me criticata, anzi sono stato il primo ad affermare che poteva essere un elemento di crescita e di scambio di idee e un motivo di maggiore impegno da parte di tutti noi, se all’interno della maggioranza si andavano a creare due gruppi politici; quello che si andava a costituire da parte dei consiglieri che aderivano al nascente PD, e quello di chi sceglieva di continuare a restare nel gruppo già costituito dei Socialisti, come me, l’Assessore Colosimo Franco, il Consigliere Trunzo, il consigliere Bartolotta Nadia e la candidata Ferlaino Francesca, che doveva subentrare come consigliere, che già aveva detto no al PD. Se avessimo deciso di seguire il Chieffallo nel PD, statene certi che il Consiglio Comunale non fosse stato sciolto. Saremmo stati sicuramente ai nostri posti fino alla fine delle legislature, sì, ma mortificati per non aver saputo difendere la nostra autonomia, la nostra libertà, la nostra dignità di uomini.!!!
La cosa che non ho mai condiviso è il modo nel quale è stato effettuato questo passaggio, senza rendere partecipe il sindaco e, soprattutto, gli elettori Socialisti. Solo a scelte già intraprese si è reso partecipe il popolo sanmanghese, ma questo è normale visto che queste scelte non sono state effettuate per ideologie politiche o per inseguire linee guida del partito, ma per i soliti interessi personali e di carriera. Dicono che alle riunioni ero presente, certo che ero presente alle riunioni del PD, organizzate a livello regionale dal presidente Loiero, perché invitato da uno dei suoi più stretti collaboratori, l’amico fraterno Fabrizio Muraca, che io ho presentato all’ex vicesindaco davanti alla giunta regionale a Catanzaro, perché neanche lo conosceva. Andavo alle riunioni perché chi ama la politica cerca di capire il progetto di questo nuovo partito, che penso oltre alla novità degli uomini, rappresenta la novità nei metodi, lontani da quelli di conoscenza della famiglia Chieffallo.
Io, qualora il mio partito, il partito socialista avesse aderito al PD, avrei seguito la scelta. E per finire, solo dopo le primarie del partito democratico, si sono riuniti i membri del direttivo della sezione dei “Socialisti” con l’intento di costituire all’ interno del partito democratico un movimento denominato “Unità Socialista nel Partito Democratico”, movimento che non esiste e non potrà mai esistere, sigla fantasiosa coniata da chi vuol buttare fumo negli occhi. Come ha, infatti, asserito Veltroni “ il PD sarà un partito senza correnti”. Illogico, da parte loro, comunicare, inoltre, ai cittadini sanmanghesi che “abbiamo effettuato questo passaggio, considerando anche il fatto che l’unità dei Socialisti non ha trovato conclusione” perché la costituente del 6 ottobre dimostra totalmente il contrario. Boselli ha, infatti, dichiarato: “Da oggi c’è un partito nuovo, il partito socialista”, ma probabilmente questo partito non poteva più rispondere alle esigenze di potere e di visibilità politica di questi membri che, pertanto, hanno preferito cercare altrove la loro facciata d’immagine.
I giovani del direttivo socialista sono convinto che non volevano aderire al PD, ma non hanno avuto il coraggio di dire no, rinnegando e calpestando il loro passato e quello dei loro padri. Dovevano, in questo momento, tirare fuori il coraggio e dire no all’abbandono del partito socialista, facendo ravvedere, magari, anche il patriarca Chieffallo sulla scelta sbagliata che stava intraprendendo. Non si può rinnegare un passato ed un partito solo per andare alla ricerca di una comoda poltrona, specialmente chi come te o caro Leopoldo, tanto ha ricevuto dal Partito Socialista. Dovevate, quindi, gridare che siete nati socialisti e volevate continuare a lottare nel partito socialista. Come avete potuto dimenticare le tante battaglie, i pugni chiusi alzati verso il cielo, i garofani rossi stretti tra le mani e gli slogans “San Mango è rossa, è rossa e rossa resterà”, scanditi per il passato a squarcia gola? I contrasti dettati da una mia presenza assidua al Comune, in mezzo alla gente a dare risposte concrete ai problemi della collettività. Un Sindaco che è riuscito a creare rapporti di collaborazione reciproca con le amministrazioni locali vicine, che si stava muovendo con autonomia, in poche parole stava facendo il Sindaco, andava direttamente alla Regione a presentare progetti per ottenere finanziamenti per San Mango e tutto questo, probabilmente, dava fastidio a chi, purtroppo, è abituato fino ad oggi a governare senza intromissioni. Troppa visibilità, quindi, per me, cosa che dava fastidio anche se il mio intento, probabilmente, a differenza loro, è stato sempre quello di governare per il solo benessere della collettività.
Tutto questo ci ha portato allo scioglimento del consiglio comunale, scioglimento avuto per ripicche, e la pochezza personale del capriccioso vicesindaco; non riusciva a starmi dietro, non riusciva ad accettare che non capiva nulla di attività amministrativa, era solo un faccendiere delle proprie cose, doveva troncarmi subito. Non ha avuto il coraggio e lo poteva fare perché bastavano le firma di 5 consiglieri per portare una mozione di sfiducia in consiglio comunale, i cinque di maggioranza , Chieffallo Antonio, Epifano Franco, Moraca Mariarosa, Ferlaino Vincenza e la costretta Bartolotta Nadia, che poi si sono dimessi, ma aveva paura, perché non c’erano motivazioni a supporto della sua strategia di eliminare un sindaco che non gli faceva da maggiordomo, e poi sicuro che veniva votata dalla maggioranza del consiglio?, troppo rischioso. Allora, è subentrato l’accordo con l’opposizione, ed è stato alquanto sconcertante vedere il capo dell’opposizione Arcuri Amerigo e la Consigliera Manfredi Marzia uscire dalla casa del rais Chieffallo e andare al comune a presentare insieme con il figlio le dimissioni. Anche quel giorno stava correndo il rischio di vedere il suo progetto andare in fumo, perché, come sappiamo,la consigliera Bartolotta Nadia non voleva firmare, tanto è vero che il giorno dopo ha fatto una sua dichiarazione con la quale, chiaramente, ha fatto intendere di essere stata ricattata, di essere stata costretta a firmare, non poteva andare contro suo fratello, si, è proprio così, nei momenti di difficoltà riescono a mettere contro anche le persone di una stessa famiglia con promesse di posti di lavoro, qui saranno gli organi competenti a fare chiarezza; Volevo fare i complimenti vivissimi al rampollo di casa Chieffallo. Dopo lo scioglimento festeggia al bar con il capogruppo della lista nuova san mango, ma lo sapete a cosa brinda? brinda, così come dichiarato dallo stesso capogruppo “ alla fine del regime che dura a San Mango da oltre 40 anni”, ma lo sapeva l’ex vicesindaco a quale regime si riferiva l’ex capogruppo di minoranza? penso di no, altrimenti non avrebbe fatto questo, o forse si, visto che contraddice sempre il padre, voleva anche lui porre fine al regime istaurato dal padre, complimenti di nuovo.
Io non rappresento certo questo regime, ma una cosa è certa, a scardinarlo nel bene e nel male, sono stato io. Se volevo continuare a fare il sindaco bastava farmi mettere il guinzaglio, e lasciarmi portare a passeggio dalla famiglia Chieffallo.
Voglio spendere delle parole di apprezzamento per il senso di responsabilità, e la maturità politica dei consiglieri Aiello Cesarina e Bartolotta Francesco, che non hanno preso parte a questi meschini giochi di palazzo, come hanno ribattuto “ c’è il consiglio comunale per discutere questi problemi, e li che bisognava decidere se c’erano o no le condizioni per proseguire e garantire un’amministrazione ai Sanmanghesi” affinchè anche loro capissero quale salto nel buio avrebbe fatto il nostro paese con lo scioglimento del consiglio comunale.
Prima di tutto l’aggravio delle spese che graveranno sulle nostre tasche, per far fronte al pagamento dei commissari; per un totale di circa 5.000 al mese fino a maggio saranno circa 40.000 euro ai quali bisogna aggiungere altri 20.000 euro circa per le elezioni amministrative totale 60.000 euro. Con questi soldi potevamo fare tante, ma tante cose.
Abbandono del gemellaggio con il comune di Cleto, l’assessore alla cultura, l’ex vicesindaco Chieffallo aveva detto che si sarebbe occupato lui di questo, se ne è occupato veramente: l’ha completamente abbandonato. Sapete perché? perché gli abitanti di Cleto non possono votare nel nostro collegio; e forse anche perchè non c’erano soldi da spendere! dove c’è da lavorare e non ci sono soldi da distribuire, se ne guarda bene da impegnarsi a fare qualcosa.
Abbandonati a se stessi i lavoratori LSU LPU, avevamo con loro preso un impegno per la stabilizzazione di 8 unità adesso a rischio, a nulla sono valsi i tentativi di far rimandare lo scioglimento semmai dopo aver definito la pratica di stabilizzazione di detti lavoratori; adesso occorre impostare di nuovo tutta la pratica amministrativa, da inoltrare al Ministero del Lavoro, adesso non sappiamo nulla, ho chiesto e avuto un incontro col Commissario Prefettizio, per sollecitargli il rinnovo di questo impegno avviato dalla precedente amministrazione, al fine di poter procedere alla stabilizzazione di tutte le 8 unità senza che vi siano, come è solito fare al comune di San Mango dei trattamenti diverso per gli amici; vi garantisco che saremo vigili a che questo non succeda. I lavoratori LSU sono 8 e la stabilizzazione dovrà avvenire per tutti gli 8 e non come vanno dicendo per una parte di essi, promettendo a qualcuno per giunta già il cappello di vigile, per quando l’attuale vigile andrà in pensione. E i tanti LPU, anche per loro c’era lo spiraglio di una stabilizzazione, così come previsto nella nuova circolare, anche in sovrannumero rispetto all’attuale pianta organica, con la possibilità che questi potevano entrare in pianta organica, e quindi titolari di posto, man mano che i dipendenti comunali andavano in pensione, un'altra occasione sfumata grazie al Vicesindaco Antonio Chieffallo, che non dimenticate ha capeggiato lo scioglimento del consiglio comunale.
Grazie Antonio a nome di tutti i lavoratori LSU e LPU!!
Per la copertura di eventuali spese derivante dalla stabilizzazione, stavo avviando, e avevo dato incarico al dipendente comunale, Sign. Vaccaro Pasquale il quale subito si è adoperato in tal senso, per la modifica del regolamento dei servizi e degli uffici, che doveva essere solo approvato con la giunta, per consentire l’attribuzione delle aree funzionali in capo agli amministratori, cosa che prima guarda caso non è stato previsto, ecco il perché la necessità di questa modifica. Con questo uovo regolamento invece di pagare circa 50.000 euro per le aree a dipendenti e segretario, con l’attribuzione agli amministratori delle stesse, non si doveva togliere un centesimo in più nel senso che se il Sindaco come succede in altri comuni ha anche l’area finanziaria, l’area amministrativa non percepisce un euro in più rispetto ai 1.000 euro al mese che percepisce, al segretario invece oltre allo stipendio deve essere corrisposto il compenso per l’area attribuitegli che si aggira intorno ai 30.000 euro all’anno oneri compresi. Così lo stesso per l’area attribuita ai dipendenti. Quindi nessun aggravio per il bilancio a seguito della stabilizzazione, se alle somme che dovranno essere erogate dal ministero, si aggiungono quelle della regione, e per il resto si utilizzano le somme delle aree. Questi sono i numeri, ed io modestamente di numeri me ne intendo!!
Adesso queste cose si faranno? penso proprio di no, non c’è la volontà di cambiare veramente pagina sulle scelte amministrative del nostro comune.
I vorticosi cambiamenti che caratterizzano questi anni richiedono prontezza nel capire l’evoluzione dei bisogni, i problemi strutturali e la prospettive dell’organizzazione sociale, culturale ed economica che ci attendono e coraggio di iniziative per prevenire i problemi e sfruttare l’enorme bagaglio di opportunità che il futuro ci riserva.
La sbornia individualista ci ha fatto capire l’importanza di porre al centro della politica la comunità, i meccanismi che la regolano, le risorse che riesce ad esprimere, i beni collettivi, le tensioni che la muovono. Di questo si devono far carico i movimenti politici, di questo dobbiamo farci carico noi, per liberarci dai pericoli dei personalismi, per riavvicinare la gente alla politica, per far ritornare la fiducia verso le istituzioni a qualsiasi livello, e dar voce alle aspirazioni, agli entusiasmi, oltre che ai problemi, ma le aspirazioni devono essere di tutti, non di pochi fortunati, a tutti deve essere data la stessa possibilità.
Non ci possono essere nè a San Mango nè a nessuna parte del mondo, dove esiste uno stato democratico, vantaggi o rendite di posizioni solo per pochi fortunati, solo per chi tali rendite le può ereditare, non si può pensare e non lo accetteremo mai che le istituzioni, che il comune siano concepiti come una azienda familiare che può essere concessa in eredità ai propri figli. La politica deve riacquistare il senso delle origini, l’etica nella gestione di una comunità. Furbi, opportunisti e quanti hanno scelleratamente inquinato il clima politico e sociale vanno emarginati ed espulsi da una sana attività politica.
L’amministrazione della cosa pubblica deve essere un attività a tutti noi molto cara, alla quale dedicare del tempo per informarsi ed impegnarsi, evitando di delegare in bianco “ai soliti noti” le sorti della nostra comunità Chiunque voglia spendersi, voglia impegnarsi per il proprio paese, si faccia avanti, San Mango è ricca di uomini e donne capaci, preparate, che non devono curare nessun interesse personale, che non devono vivere di politica, che non devono fare politica per prestigio personale, o perché convinti che siano legittimi eredi di tali impegni; tutti noi che abbiamo scelto di abitare a San Mango, tutti noi che amiamo San Mango, tutti noi liberi che non dobbiamo sottometterci al potere precostituito, abbiamo il dovere morale verso tutti i cittadini, verso le generazioni future di impegnarsi di dedicare parte del nostro tempo al bene supremo di tutta la collettività.
Si, lo so che una delle malattie recenti del nostro paese è ‘l’antipolitica’, dovuta alle molte e frequenti delusioni da essa derivanti. Tuttavia, la contrapposizione che oggi la gente comune tende a fare con la sfera della politica credo sia fuorviante e non centri il problema. Vedete, la politica, secondo me, è e rimane una delle forme più alte di impegno civile, e l’impegno di ciascuno di noi, l’impegno disinteressato e rivolto a migliorare le condizioni sociali, economiche e culturali della collettività, non può che arricchire la politica stessa. In questo momento il nostro Paese ha estremo bisogno di persone che vogliano impegnarsi, mettendosi al servizio della collettività, e non già di persone pronte a lottare solo per ottenere quei diritti che vogliono utilizzare personalmente. Partecipare è, di per sé, un segnale positivo che nutre e fa maturare la nostra democrazia. San Mango, per come lo conosco io, cioè da semplice cittadino, è ancora un Paese pieno di risorse, e pieno di persone che desiderano sentirsi gratificate e valorizzate per il loro costante e quotidiano impegno, nel lavoro, nella società, nella propria famiglia. Sono donne e uomini le cui energie vanno al servizio del Paese e di tutta la collettività: sono imprenditori, professionisti, commercianti, lavoratori dipendenti del pubblico e del privato, studenti ed insegnanti, sono giovani, sono pensionati, sono persone oneste che cercano opportunità e non favori, occasioni per dimostrare la loro abnegazione e voglia di fare. Queste donne e questi uomini rappresentano la parte migliore del nostro Paese e chiedono di cambiare registro, chiedono di avere maggiore considerazione e rispetto.
Sono portatori di nuove idee e di nuove istanze, sono la ‘nuova società’, quella che qualche politico, ormai amante solo del proprio predomino su tutto e su tutti, non comprende più, e con il quale non riescono più a dialogare, a stabilire contatti.
Ma io ho fatto un sogno: quello di vedere finalmente questa nostra comunità, voi cittadini di San Mango e questa splendida gioventù sanmanghese, non più animati da rigidità pregiudiziali, non più servi del potere; li ho visti, invece, rivendicare finalmente la loro libera scelta, consapevolmente convinti che la parola ‘libertà’ dovrà, prima o poi, far rima con ‘responsabilità’.
Ho fatto un sogno in cui i miei concittadini, finalmente adulti e maturi, partecipavano alla vita pubblica con gioia e senso delle Istituzioni, a difesa certo dei loro diritti collettivi, ma alla conquista anche di ogni diritto individuale e civile.
Ho fatto un sogno, nel quale i giovani di San Mango, crescendo, avrebbero ereditato un Paese libero, agiato e soprattutto ancora degno di essere vissuto ed amato, senza invece doverci far maledire per averli lasciati nei debiti.
Ho fatto un sogno, in cui vedevo schiere di elettori che credevano anch’essi nei loro sogni, come nel mio sogno, e i quali per una volta, dando fiducia alla forza delle idee e non già a quella del ricatto e del servilismo, entravano nell’urna dando il proprio voto, convinti di cogliere finalmente la loro vera occasione e – per una volta – di non aver sciupato il loro prezioso, utile, importantissimo voto.
Vi esorto affinché tutto questo non rimanga ancora una volta e per lungo tempo un’utopia, APRIAMO GLI OCCHI E COMINCIAMO A LAVORARE LIBERI DA PREGIUDIZI, LIBERI DA IMPOSIZIONI, LIBERI DA FALSE PROMESSE, ricordando che la libertà non ci può essere negata da chi per una manciata di voti, che serviranno per una carriera personale, promette chissà chè, imponendo di essere burattini privi di dignità e personalità.
Ricordando che la vera vittoria non è sempre vincere ma lottare, coerentemente, per le proprie idee.
Grazie a tutti.

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