Son venuta da lontano
con il lume sempre in mano,
il vestito a trullallà,
la Befana eccola qua!
Finalmente al Chiarugi so’
arrivata senza indugi!
Con la scopa per cavallo,
son con voi, per fare un ballo.
Ma con tante primavere,
sono stanca, or voglio bere.
Con il nettare di-vino,
mi ripiglio un tantino,
e col suon dell’organetto
vi rallegro e mi diletto.
La Befana lascia i doni,
ai monelli ed ai più buoni;
al governo ch’è sprecone,
lascia cenere e carbone.
Saltellando come un pazzo,
la Befana balla a razzo;
allietando con sollazzo,
esce poi dal palazzo.
Attraverso il caminetto,
poi risale sopra il tetto.
Con un balzo, per magia,
con la scopa, vola via…..