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La “nobile” arte del pugilato
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La “nobile” arte del pugilato

21 Agosto 2005

Anche questo anno S.Mango è stata sede del campionato di boxe.

Assistendo alla manifestazione, mi è venuto naturale fare delle considerazioni che mi piace esternare sul nostro sito “ufficiale” locale, con l’auspicio di far nascere un democratico scambio di vedute tra compaesani.

 

Tra gli invitati alla manifestazione, abbiamo avuto l’onore di avere come ospite la massima carica istituzionale della Calabria, cioè a dire il Presidente della Regione.

Vagando,involontariamente ma evidentemente a causa di una metabolizzazione di un ricordo, nei labirinti della mente, mi è capitato di associare il ring di un incontro di boxe, con la campagna elettorale riguardante le Elezioni Amministrative di S.Mango del 1988.

In quel contesto, l’attuale Presidente Agazio Loiero era candidato nella lista locale DC, contro l’allora indiscusso PSI sanmanghese.

Sarà anche vero il “panta rei” di Eraclitiana memoria, ove tutto scorre, ma provate ad immaginare lo stato d’animo di un elettore coerente, magari di sinistra come il sottoscritto, che ha sostenuto con il proprio voto, politici allora di sinistra che oggi sono a destra ed avversare invece candidati di centro che oggi sono a sinistra.

Personaggi, che oggi con grande disinvoltura, continuano a cavalcare l’onda della gestione del potere, senza né scrupoli, né tanto meno giustificazioni di sorta.

Quanto appena esposto, potrebbe sembrare retorico, visto il consolidato trasformismo italiano, ma la vera delusione consiste nella quasi nulla speranza in una ricostruzione della nostra povera Calabria.

Il Presidente Loiero, non dovrebbe perdere le occasioni di calcare platee, per esporre sia pure sinteticamente, gli step che intendere attuare; informare la collettività di come pensa di intervenire sul calo del turismo in Calabria; se la Calabria in questo contesto, ha realmente bisogno di manifestazioni artistico-sportive piuttosto che di seri ed immediati interventi sull’inquinamento; se intende ancora rimpinguare i bilanci di Assessorati direi secondari per continuare a dar vita a politiche clientelari; se si è accorto che la Calabria è entrata nell’occhio del ciclone della stampa nazionale in merito ai centinaia di incarichi dati a consulenti esterni, a presidenti di commissioni,a capo gruppi, insomma nomine inventate per mantenere gli attuali carrozzoni politici; se pensa che la nazione Italia possa continuare a pagare tutto ciò o piuttosto se deve rivedere le Sue teorie di oppositore delle devoluzione.

Nessun cittadino Calabrese gioirebbe se si dovesse giungere all’applicazione di un sistema retto su principi ispirati all’autonomia economico-finanziaria della nostra regione, ma credo che il Presidente non si renda conto che non si può sostenere un principio teorico e nella realtà remarvi contro. 

Cosa ne pesate concittadini? Cordialmente Antonio Notarianni.

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