Una tradizione antica, tramandata di padre in figlio, quella che, attualmente, coinvolge sedici aziende, in gran parte a conduzione familiare, e che regala mieli, dai colori caldi e ambrati conosciuti e apprezzati anche e soprattutto, forse, al di fuori dei confini della Calabria. Millefiori, eucalipto, zagare e castagno: sono tante le varietà anche se, al centro di tutto, c'è il lavoro delle api, operose e straordinarie sentinelle ambientali, che trovano qui il loro habitat naturale.
Ha radici antichissime la produzione del miele in Calabria e non solo: se ne parla dai tempi dei greci quando era considerato il "cibo degli dei"; Pitagora lo raccomandava come elisir di lunga vita mentre Omero ne descriveva la raccolta. E questa porzione di Calabria, che condivide in Calabria con San Ferdinando nel reggino, avvantaggiato da pregiati agrumeti, il titolo di Città del Miele, per salubrità dell'aria e ricchezza di varietà vegetali, viene considerata il luogo ideale per produrre il miele.
Utilizzato principalmente in pasticceria, il prodotto del lavoro delle api, è protagonista di una vera e propria rivalutazione gastronomica grazie all'interesse di famosi chef.
Ma il miele viene comunque molto usato anche per gli effetti terapeutici e curativi in molti malanni. Tante le varietà: profuma di zagara il miele di agrumi, così chiamato perché prodotto dalle infiorescenze di diverse piante. Quello di castagno, tipico delle aree collinari e montane della Sila, si caratterizza invece per la colorazione scura, il sapore deciso e aromatico, decisamente preferito da chi non ama i sapori troppo dolci. E ancora: c'è il miele d'eucalipto, arcinoto per le sue proprietà terapeutiche in particolare come giovamento per le malattie legate a raffreddori o il millefiori che viene prodotto dal nettare di piante variabili, spontanee, coltivate e ornamentali.
Ad Amaroni, dove il miele è ormai un tratto distintivo della comunità, è stato realizzato un ricettario che propone i mille utilizzi del "cibo degli dei". A sostenere il lavoro di quanti si dedicano a questa attività c'è anche un'associazione Ama.Mi. che si occupa della salvaguardia e della valorizzazione delle tradizioni locali. Un impegno che ha permesso al comune calabrese di ospitare, nel 2012, anche la finale del concorso nazionale "Il miele in cucina".