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Virginia Tropeano, vedova di Rosario Arcuri, riceve il Premio da Leopoldo Chieffallo
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Premio Muricello 2017. Al giornalista Rosario Arcuri assegnato un riconoscimento alla memoria

23 Agosto 2017

Si è conclusa domenica scorsa la quinta edizione del Premio Muricello che, ogni agosto, si tiene nella suggestiva piazza Belvedere a San Mango d’Aquino. Una rassegna, per il suo ideatore Antonio Chieffallo, che è giunta ad una svolta: «Siamo cresciuti molto in questi anni ed è necessario che il premio si strutturi in modo più articolato. Continueremo a raccontare le storie della Calabria che cresce, resiste e non volta le spalle alla sofferenza».

Una linea condivisa dal giornalista Ugo Floro, ormai padrone di casa della rassegna che presenta fin dalla prima edizione: «Qui sono passati personaggi di primo piano ed abbiamo vissuto momenti di grande emozione. La crescita costante ha ora bisogno di una nuova ristrutturazione organizzativa». Tra i riconoscimenti assegnati nell’edizione 2017 del Premio, quello alla memoria del giornalista Rosario Arcuri (scomparso nel 2004), figura di primo piano dell’informazione televisiva e stampata di Lamezia Terme e della Calabria, fondatore nel 1962 del mensile reportage. La sua figura è stata ricordata con parole commosse ed affettuose da Leopoldo Chieffallo, sindaco di San Mango e amico di vecchia data, e da Federico Arcuri, fratello del compianto Rosario, nonché attuale editore e direttore di reportage e reportageonline.it. «Serate come questa», ha dichiarato Virginia Tropeano, moglie di Rosario Arcuri, che insieme ai nipoti ha ricevuto la targa, «riempiono di orgoglio e ci fanno capire che i sacrifici di una vita non sono stati vani se ancora si parla di lui». L’edizione 2017 ha visto anche la premiazione dell’attrice e scrittrice Anna Macrì per il suo libro Malamore, che racconta storie di donne calabresi violentate ed uccise dai loro aguzzini: «Malamore mi sta regalando soddisfazioni e gioia, soprattutto mi sta facendo conoscere persone di grande spessore con cui stringere rapporti proficui, interessanti e costruttivi. La mia creatura, bontà vostra, sta crescendo, è amata, coccolata, ed io non posso che esserne orgogliosa». Il secondo riconoscimento della serata è andato a Giovanna Sposato, artista calabrese che vive e lavora a Firenze: «L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo, dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno. È stato un momento emozionante ed inaspettato». Premiata anche la giornalista Maria Pia Tucci, per «l’infaticabile azione culturale contro le mafie ed ogni forma di discriminazione verso gli uomini»: «ho deciso di restare in Calabria anche perché ci sono posti, come questo, che raccontano la possibilità di un futuro diverso per la nostra terra». La serata è stata movimentata poi dall’arrivo dei ragazzi che hanno costruito quello che ormai è diventato il fenomeno di costume dei Cinghios Group (quarta premiazione). Per loro, centinaia di migliaia di visualizzazioni dei video nei quali realizzano esilaranti doppiaggi in dialetto cosentino. La quinta edizione del Premio Muricello si è conclusa con i riconoscimenti assegnati dall’Amministrazione comunale ai coniugi Antonio e Franca Vescio, alla famiglia Angotti di Lamezia Terme, «che non si è piegata al pagamento del pizzo», e ai diplomati e laureati di San Mango d’Aquino.

Informazioni aggiuntive

  • fonte: reportageonline.it