Voce alla Penna (63)
SAN MANGO MIO
Matteo Moraca Martedì, 01 Giugno 2004 00:00SAN MANGO MIO TI HO SEMPRE LASCIATO
PER POCO TEMPO MA SON SEMPRE TORNATO,
MA QUANDO EMIGRAI IN QUESTO PAESE
PERSI SAN MANGO E I MIEI SANMANGHESI;
PERSI IL MIO QUARTIERI LA RUGA DEI COSCHI
LASCIAI DI ARANGETI E OLIVETI UN BOSCO,
TUTTE STE COSE LE PERSI PER SEMPRE
PERSI LA MIA TERRA LE COLLINE LE TREMPE;
DA QUARANT'ANNI CHE VIVO CON NOSTALGIA
SOGNANDO SEMPRE A TE SAN MANGO MIO,
SOGNO QUELLE VIUZZE COSI STRETTE STRETTE
CHE IO CI PASSAVO DI GIORNO E DI NOTTE;
VEDO ANCORA L'AGENTE PASSEGIARE SUL CORSO
E IL MIO CUORE SI SPEZZA DEL GRANDE RIMORSO,
QUEI FIOR DI GINESTRA CHE PROFUMAVANO I CAMPI
MARGHERITE E VIOLE CEN'ERANO TANTE;
QUESTE COSE NON LE POSSO MAI SCORDARE
IL MIO BELLO SAN MANGO L'AZZURRO MARE,
SONO STAMPATE TUTTE NEL CUORE
E NON SI POSSONO MAI CANCELLARE;
SAN MANGO E BELLO, E BELLO DAVVERO
CON LA SUA GENTE CHE HANNO UN CUORE VERO.
San Mango e la famiglia d'Aquino
Maria Viola Sabato, 01 Dicembre 2007 00:00La Famiglia d’Aquino, è di origine longobarda, nasce nell’847 e nello stesso anno il suo principale esponente diventa Signore d’Aquino (Paese che esiste ancora oggi in provincia di Frosinone). Il capostipite si chiamava Radoaldo, da lui la famiglia si allargò comportando anche un ampliamento territoriale. Ad un certo punto la famiglia si divise in due rami ed è proprio da uno di questi che nacque San Tommaso, figlio di Landolfo Conte e Signore di Roccasecca e di Teodora dei Conti di Teano.
A 'Ntoni Ungaru
Angelo Orlando Venerdì, 15 Agosto 2014 00:00T'hajiu dittu puru prima
ch''u brinnisi è ccu' ra rima,
e t''u tuarnu a dire moni,
te salutu Ungaru 'Ntoni.
'U ru fhazzu no' ppe' vantu,
ccu' ru vinu io V'incantu!
'Un te vuagliu no' 'ncrepare,
ma 'na picca 'nziniare.
Chiddha sira era cuattu,
de bicchiari sulu uattu,
culure russu rubinu,
'nsinga 'e quattru d'u matinu.
E ra birra jia a lavina,
pulizzava 'i stentina;
pp''a putire pue spurgare,
cc'era tantu 'e peniare.
De 'u fhunnu de 'stu core
mille aguri de calore
io de ccà moni te mandu,
'u cumpari Ancil' Orlandu.
Lettera aperta a Maruzzu
Angelo Orlando Domenica, 13 Ottobre 2013 00:00Ricordando Maruzzu
Il 2 ottobre 2013 sono ritornato a San Mango. Ma tu non c’eri più! Il cielo ti aveva convocato da qualche giorno; una profonda tristezza inondò il mio cuore ed un nodo mi serrò la gola.
Ci siamo resi conto che hai lasciato un vuoto incolmabile dentro il cuore di tutti noi sanmanghesi e delle persone del circondario che ti conoscevano e ti volevano bene, in modo particolare nel cuore degli emigrati che, quando ritornavano al paese natio, tu eri solito avvicinare con un sorriso raggiante e con quelle tue espressioni naturali che riempivano l’animo di chi ti stava vicino di gioia e di amore. E quando ricevevi una carezza ti sentivi l’uomo più felice del mondo! La tua allegria si trasformava in orgoglio, quasi una esaltazione.
Per circa mezzo secolo nella vita quotidiana sanmanghese sei stato un personaggio unico, affascinante e fantasmagorico.
Quando passavi per il tabacchino di Peppinochiedevi sempre: Quannu vena Ancilu, quannu vena! E se sapevi che dovevo arrivare ti facevi vedere più spesso e dicevi veloce: - E’ venutu Ancilu, duv’è Ancilu! Ogni volta che mi vedevi dicevi come sta Valentina e Vincenzo come sta? E poi mi domandavi cosa ti avevo portato. A te piacevano molto le pizze de Giuanni, il pallone e le magliette, quelle particolari, e quando te ne veniva regalata qualcuna o ti si offriva qualcos’altro, vederti contento e sorridere era una cosa bellissima chescaldava il cuore di ognuno di noi.
Negli ultimi giorni mi avevi chiesto un pallone. Non ho fatto in tempo a portartelo. Perdonami!
Ma lassù, dove ti trovi adesso, sono certo che, circondato da tanti palloni, stai già giocando con la Nazionale del Corpo Celeste con la maglietta numero 1 e gli angeli giocheranno con te, facendoti molti tiri in porta, e tu li parerai tutti, ridendo per la contentezza e gridando, come sempre facevi IIIIIUUUUU!!! IIIIIUUUUU!!! E gli amici della Curva Sud e della Piazza, ascoltando il tuo grido che per magia echeggia sulla terra, continueranno come sempre a rincuorarti a squarciagola, dicendo Forza Maruzzu!!! Bravu Maruzzu!!!
Un giorno anche noi verremo in cielo e ci incontreremo di nuovo e sentiremo ancora quel grido particolare ed indimenticabile che usciva spontaneamente dalla tua bocca, rimbombando per tutto il paese, dando allegria a tutte le persone che lo ascoltavano: IIIIIUUUUU!!!
Ti ricordi quel giorno di un meriggio di calura estiva del mese di luglio, quando un paio di anni addietro, abbiamo deciso di fare assieme una camminata a piedi per una visita improvvisata all’amico Micu Ciccu che abitava in contrada Cannedda di Nocera Terinese?
Mentre percorrevamo una strada ripida in salita, improvvisamente ‘nu curzune davanti a noi attraversava la strada ed andava a nascondersi velocemente in un miscuglio di rovi e sterpaglie. La paura fu subitanea. Il sole bruciava ed il sudore scendeva copioso. Tu, preso dal panico, volevi ritornare indietro e sei rimasto fermo sui tuoi passi. Io cercavo invece di persuaderti a ripartire dicendoti che se il serpente fosse ritornato ci saremmo potuti difendere, tu ccu’ ‘nu mazacane ed io ccu’ ‘nu vette, che nel frattempo ci eravamo procurati. Armati anche di coraggio, e non solo, siamo ripartiti, ridendo e scherzando.
Finalmente dopo un breve tratto di strada abbiamo raggiunto la casa dell’amico Micu Ciccu che, vedendoci arrivare improvvisamente, sorpreso e allo stesso tempo col sorriso sulle labbra, ci ha fatto entrare, rifocillandoci con alcune sue prelibatezze accompagnate da un buon bicchiere di vino locale.
Una volta rifocillati dopo quella lunga e faticosa camminata, prima che facesse sera, ci
avviammo verso casa, imboccando un’altra strada, non quella che ci portava in contrada Salice, da dove eravamo venuti, bensì quella che ci conduceva al vecchio campo sportivo di San Mango, ed ascoltavamo ancora il grido stridulo delle cicale ed i cri-cri dei grilli canterini che iniziavano già a farsi sentire.
In cielo carissimo Maruzzu, sarai sempre felice.
Da noi invece….. la vita non è tutta rose e fiori!!!
Ricordandoti con affetto
L'amicizia
Michela Vescio Sabato, 01 Gennaio 2005 00:00Ricorda:
l'amicizia è
la stella di un buio cielo;
il suono di un violino nel muto silenzio del
mare;
l'eternità in un secondo…
il sordo sorriso del sole…
… è luce…
Giovane morte
Michela Vescio Sabato, 01 Gennaio 2005 00:00Una morte giovane.
Troppo giovane la tua morte
ha cancellato la tua vita.
Ma sei rinato alla sua vita.
Non puoi più ridere.
Ma nemmeno piangere.
Non più sogni, non più illusioni.
Non più tristezze, non più nulla!
Ma io penso spesso a te,
al tuo sorriso, ai tuoi occhi verdi
Immensi di luce di sapere.
Ma io penso spesso a te.
Alla tua vita, al tuo passato.
Allora so che la tua morte
giovane, a nuova vita ti ha
portato.
Amico mio
Michela Vescio Sabato, 01 Gennaio 2005 00:00Amico mio…
la sera è arrivata…
e con essa tutti i miei pensieri…i miei silenzi…
i miei respiri di questa giornata stanno per morire nel domani…
amico mio…
com'è bello aprire il mio
cuore a te…
non chiedermi perché…
non ti posso rispondere…
amico mio…
ascolti sempre il mare?
Io si…
È bello chiudere gli occhi e…
…ascoltarlo
e farsi rapire solo dall'anima…
amico mio…
la sera è arrivata
e con essa tutti i miei silenzi…
i miei pensieri…
la mia giornata vissuta…per morire nella notte
e rinascere in giorno seguente…
amico mio…
il mio pianto è come il mare…
carica e sfocia…nelle onde..
e poi muore sulla sabbia…
amico mio…
sono qui… chiamo il mio nome e sento
che ha una certa consistenza…
amico mio…
amico mio… amico mio…
senti com'è dolce il tuo nome?
Amico mio…
seguo il mio silenzio…
perché voglio gustare quello che sei in silenzio…
Amico mio…
buon fine giornata, e buona nascita di domani…
un bacio…la tua marea…
Al mio migliore amico Jimmy
Michela Vescio Sabato, 01 Gennaio 2005 00:00Nella vita esistono delle cose
Che la ragione non può spiegare:
queste cose sono le nostre emozioni,
indescrivibili e legate insieme
dalla forza dell'amicizia.