Sogni
Michela Vescio
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16 Aprile 2005
Sogni perduti
rincorsi per infinite strade
sogni cercati con l'impazienza
padrona di me
sogni che vedo riflessi
nell'oblio
di un vetro
che si confonde
alle luccicanti luci di una città
Sogni distorti come coltelli
che trafiggono l'anima mia
che si perdono in cento parole
che non hanno più senso
Sogni che non raccogli
che io spezzo
nella fucina del mio io
e brucio
nell'ardore della mia vita
Sogni finiti
abeti che non dicono niente
immoti laghi
che non parlano più
fra lo stridore dei gabbiani
sogni, asciugo con la mano
la brina del mio fiato
impressa sul vetro
e cancello per sempre i miei sogni…

Michela Vescio
Giovane sammanghese di animo sensibile e profondo, nella poesia esprime sentimenti e concetti puri e universali: speranza e delusione, ricordo e sogno, amore e morte, disperazione e consolazione. Consolatoria è soprattutto, per la nostra poetessa, l'amicizia, forza potente ed eterna, che fa piangere e gioire, che dona senza nulla chiedere, che è "luce" nella vita. L' esternazione completa della propria interiorità, insieme con la consapevolezza del proprio dono, si manifesta nella rivelazione di ciò che per lei è la Poesia e si cristallizza nei versi "perché di questa vita mia // sei forse il meglio che riesco a offrire".
Prof.ssa Mery Torchia
Michela ci ha lasciati il 13 luglio 2010
Prof.ssa Mery Torchia
Michela ci ha lasciati il 13 luglio 2010
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