L'8° LETTERA DELL'APOCALISSE (RIVELAZIONE, ALLA CHIESA DELLA MADONNA DELLA BUDA.)
A. Mendicino
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14 Maggio 2008
Il titolo "Madonna della Buda" viene attribuito a Maria SS. delle Grazie e deriva da un culto particolare, che trae origine dall' apparizione della Vergine nella località da noi conosciuta come il "Piano della Madonna", nella valle del Savuto. Al centro di questo territorio si trova la Chiesa della Buda, la cui edificazione è legata ad un particolare periodo di rinascita religiosa del paese, allora in pieno sviluppo e legato al culto delle Messe domenicali e festive tra i primi abitanti di San Mango i quali dediti prevalentemente all' agricoltura, avevano preso l'abitudine di fare prolungate dimore in campagna.
Il luogo su cui sorge la Chiesa, è tuttora di proprietà della parrocchia, insieme ad un discreto appezzamento di terreno circostante. Da fonti storiche si apprende che a decorrere dall' anno 1747, il parroco di San Mango pagava alla Curia "Carlini UNO per la terra della Buda". Circa la data di costruzione della Chiesa, l'unica notizia di rilievo esistente nell' archivio parrocchiale è quella che ci viene fornita dal colto e scrupoloso sacerdote del tempo; Don Antonio GIMIGLIANO, il quale con minuziosa cura annotava tutto sul Registro.
E nel Registro viene trovata la seguente annotazione, vergata dalla mano del Vicario Foraneo di NOCERA:
" Addì 3 Nov. 1751. Io sottoscritto con la presente dichiaro aver ricevuto dal Sig. Parroco Don Antonio GIMIGLIANO di Santo MANGO Carlini 20 per 10 croci di morti e Carlini 8 per "ius seminarii" della sua parrocchia, e Carlini UNO per la Cappella di Santa Maria della BUDA; e prometto non molestarlo nè farlo molestare da altri. In fede Parr. Giovanni T.so BELSITO Vicario foraneo.
Gli anni 1747 - 1767, furono un periodo in cui l' importanza della Chiesa Rurale ebbe un notevole incremento, peccato che per la scarsità di notizie certe che ci sono pervenute in merito, sia rimasto un fenomeno poco conosciuto nel suo aspetto sociale, culturale,economico e religioso.
Infatti, di quel periodo, non si riesce a stabilire con certezza se a spingere per la costruzione della Chiesa della Buda, non fosse stata la genuina e spontanea credenza nell' apparizione della Vergine, da parte del popolo Sammanghese.
Si narra infatti che: " Un giorno una vecchietta, di soprannome " 'a Scamardedda", mentre si trovava alla Buda, vide una bella signora che le chiese d' andare in paese per dire al parroco ed alle autorità che in quel luogo doveva sorgere una Chiesa.
Non fu creduta, e ritornò in campagna, dove nello stesso luogo trovò ancora quella bella signora che la rimandò in paese a ripetere la richiesta, dicendo che avrebbe dato un segno agli increduli. A malincuore la vecchietta ritornò dal parroco, e neppure stavolta fu creduta; quando improvvisamente, il sacerdote s' accorse che il pane indurito, conservato secondo l' uso di quel tempo, era tornato caldo e fumante come appena sfornato. Allora molti occorsero alla Buda dove tutti poterono vedere la Vergine, apparsa ancora su una pianta di fico.
Così venne edificata la Chiesa, nel cui soffitto un bel dipinto ricordava l' episodio dell' apparizione".
Il Tempio, aveva pianta rettangolare, dallo stile semplice e senza decorazioni di grande rilievo, nel primo periodo fu affidato alle cure di un eremita, che viveva in quel luogo; un abitacolo in muratura, addossato all'abside, racchiudeva i resti della pianta sulla quale secondo la tradizione era apparsa la Madonna. Nei pressi della Chiesa vi era una fontanella da cui sgorgava un' acqua limpida e fresca.
La leggenda dice anche che, nella notte dell' Epifania, essa in luogo dell'acqua versavaolio, quel tanto necessario ad alimentare la lampada della Vergine per un anno; ma il miracolo non si verificò più da quando l' eremita prese di quell' olio per altri usi.
Sull' altare maggiore, è rimasta per due secoli (prima che da ignoti ladri venisse rubata) una preziosa tela dalla complessa iconografia, ove era effigiata la "SACRA FAMIGLIA" ed accanto San Rocco, seguito dal cane e con una vistosa piaga sulla gamba sinistra, evidente allusione alla terribile peste del 1783. Alla base del dipinto, si leggeva appena uno scritto, in sbiadite lettere capitali:
" A.us Gimigliano parochus re...(cepit) Sac.os Thoma Berardelli confici curavit - A.1788"
Che tradotto dal latino, significa: "Antonio Gimigliano parroco intraprese ( l' opera ) - Il sacerdote Tommaso Berardelli curò che fosse portata a termine - Anno 1788 ".
Anche intorno al dipinto si narra una bella leggenda:
Si racconta che quando l' artista era impegnato nella realizzazione dell' opera, non riusciva mai a completare la corona sul capo della Madonna.
Era ormai sfiduciato, quando gli venne l' idea di rinunciare a porre sulla testa della Vergine il segno regale, per dipingervi un semplice fazzoletto, come usavano, specie in campagna, le nostre donne. Soltanto allora l' opera fu completata.
Il 9 sett.1965, per i lavori di costruzione dell' Autostrada (A3) " Salerno -Reggio Calabria", la Chiesa fu demolita e per ironia della sorte, di essa, nella rimozione delle macerie, non se ne riuscì più a recuperare la croce, posta sulla sommità della sua facciata.
A questo punto della Storia, volendo usare l' espressione di un famoso personaggio dei nostri tempi, potevamo dire:
" La chiesa della Madonna della Buda ancora non lo sapeva ma forse era giunta la sua fine ".
Subito dopo, con l' impegno dell' Amministrazione Comunale e la forte volontà dei cittadini di San Mango, nel voler continuare a rinnovare un culto che si era tramandato nei secoli, fu costruita nelle vicinanze della precedente un ' altra Chiesa, che fino ad oggi è stata méta della festa più grande del nostro paese.
Oggi, riferendoci non a caso alla citazione precedente, dopo appena 45 anni di tempo trascorso, per la Chiesa della Vergine, ecco che si ripropone, per lo stesso motivo, implacabile, il problema della sua demolizione, rientrando a pieno titolo nella chiave cristiana del mistero della Chiesa nella storia della sua salvezza.
In riferimento a ciò, quello che andremo a leggere, potrebbe essere l' 8^ Lettera di Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per rendere noto al popolo degli ulivi Sammanghesi, le cose che devono accadere sulla nuova costruzione del Tempio della Vergine, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni.
Ed ecco cosa scrive Giovanni all' angelo del Tempio della Vergine di San Mango:
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente.
Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti quanto segue:
Visto che, l' opera che vi accingete a costruire sarà principalmente patrimonio storico, culturale e religioso del popolo degli ulivi Sammanghesi. Che, non vuole rinunciare ad un luogo sacro di raccoglimento e meditazione religiosa come già accaduto per il passato con un' altro Tempio. Che, il Tempio vuole essere motivo di orgoglio cristiano nei confronti dei popoli viciniori, in quanto, secondo quanto si tramanda dalla Storia qualcun' altro avrebbe voluto, a suo tempo, costruire il Tempio alla Vergine. Che, anche i luoghi di culto, nel corso della storia, hanno contribuito a rafforzare nella persona umana la fede religiosa. Che, anche un luogo di culto può essere la carta d' identità di un popolo, specialmente per una piccola comunità degli ulivi come qualla di San Mango. Che, spesso, la sola fede serve per poterci credere nelle opere, ma poi, per poterle realizzare, ci vuole molta volontà e costanza da parte di tutti.
E allora, coloro che hanno il potere decisionale sul Tempio della Vergine di San Mango, come la Curia Vescovile, l' Amministrazione Comunale, il Parroco e le altre figure coinvolte nel processo della sua fattibilità, rendano palesi e alla luce del sole i loro propositi; al popolo degli ulivi, su come intendano realizzare o meno il Tempio; espressamente chiesto a suo tempo dalla Vergine, e si possa così scrivere un' altra pagina di storia religiosa che lo riguarda.
Al vincitore che persevera sino alla fine nella mia opera nei confronti della Vergine Santa, darò autorità sopra gli eventi; li pascolerà con bastone di ferro e li frantumerà come vasi di terracotta, con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alla Chiesa.
Buon lavoro a tutti noi.
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