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Giovane morte

01 Gennaio 2005

Una morte giovane. 
Troppo giovane la tua morte 
ha cancellato la tua vita.

Ma sei rinato alla sua vita. 
Non puoi più ridere. 
Ma nemmeno piangere.

Non più sogni, non più illusioni. 
Non più tristezze, non più nulla!

Ma io penso spesso a te, 
al tuo sorriso, ai tuoi occhi verdi 
Immensi di luce di sapere.

Ma io penso spesso a te. 
Alla tua vita, al tuo passato.

Allora so che la tua morte 
giovane, a nuova vita ti ha 
portato.

Michela Vescio

Giovane sammanghese di animo sensibile e profondo, nella poesia esprime sentimenti e concetti puri e universali: speranza e delusione, ricordo e sogno, amore e morte, disperazione e consolazione. Consolatoria è soprattutto, per la nostra poetessa, l'amicizia, forza potente ed eterna, che fa piangere e gioire, che dona senza nulla chiedere, che è "luce" nella vita. L' esternazione completa della propria interiorità, insieme con la consapevolezza del proprio dono, si manifesta nella rivelazione di ciò che per lei è la Poesia e si cristallizza nei versi "perché di questa vita mia // sei forse il meglio che riesco a offrire".
Prof.ssa Mery Torchia

Michela ci ha lasciati il 13 luglio 2010

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