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Sgarbi rinuncia ai Bronzi per l'Expo
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Sgarbi rinuncia ai Bronzi per l'Expo

16 Settembre 2014

Secondo l'"ambasciatore", la polemica avviata sta facendo dimenticare «scandali, tangenti, corruzioni». Sotto accusa anche l'"Albero della vita", simbolo della fiera internazionale.


CATANZARO. Vittorio Sgarbi, ambasciatore della cultura per la regione Lombardia all'Expo 2015, in una nota, annuncia di essere «pronto a rinunciare a chiedere in prestito i Bronzi di Riace» per l'esposizione. «E questo – aggiunge il critico d'arte ed ex sottosegretario – per il punto a cui sono le polemiche e in attesa del giudizio tecnico della Commissione tecnica voluta dal ministro Franceschini».
«Mi sembra opportuno dire – dice ancora Vittorio Sgarbi – che se si continua a insistere sulla cosiddetta opera simbolo, il cosiddetto "Albero della vita", una carnevalata o un'americanata buona per Las Vegas, inutilmente dispendiosa e simbolo di un'Italia che non esiste, estranea alla bellezza e alla civiltà artistica che faticosamente abbiamo inteso far riemergere a Milano, è inutile scomodare i Bronzi di Riace, la cui richiesta ha avuto il benefico effetto di far parlare della Calabria come dell'area della più grande civiltà umana, la Grecia e la Magna Grecia, e di Milano come città d'arte d'un colpo, facendo dimenticare scandali, tangenti, corruzioni, con l'immancabile magistrato, eroe subito».
«In questi mesi – sostiene ancora il critico d'arte – si è parlato più dei Bronzi di Riace che di Cantone. E per la prima volta della Calabria non per la 'ndrangheta ma per i Bronzi. Mi pare un buon servizio per Milano, per i calabresi e per l'Expo. Ma se l'agognata opera simbolo dev'essere l'"Albero della Vita", letteralmente inteso come l'albero della cuccagna (Cantone docet) e invece i Bronzi, che Pertini volle a Roma come simbolo della democrazia occidentale, vengono trasformati in oggetto di futili polemiche ben stigmatizzate dall'ambasciatore Sergio Romano, sono pronto a rinunciare a chiederne il prestito».
«Aggiungo – conclude Sgarbi – che trovo incompatibile che il Padiglione Italia sotto la guida dell'ideatore dell'"Albero della Vita", con i vari sponsor ipnotizzati da fuochi d'artificio, ospiti grandi opere d'arte, simboli assoluti dell'Italia, come l'Ebe di Canova, per la quale mi sono speso e che dovrà trovare una collocazione più idonea allo spirito italiano».

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