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In Calabria ci sono 90 pensionati ogni 100 lavoratori  Rapporto peggiore d'Italia, anche se i redditi sono bassi
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In Calabria ci sono 90 pensionati ogni 100 lavoratori Rapporto peggiore d'Italia, anche se i redditi sono bassi

26 Settembre 2014

Novanta pensionati ogni cento lavoratori. La Calabria si fa notare a livello nazionale per il peggior rapporto esistente tra chi lavora e chi ormai non lo fa più. Fortemente negativa anche l'incidenza delle pensioni sul Pil dove la Calabria è ancora ai vertici.

DOPO aver scoperto che la Calabria fa registrare uno dei più alti valori in termini di pressione fiscale sui tributi locali (LEGGI) un nuovo record, ancora una volta negativo, viene assegnato alla regione in punta allo Stivale. Secondo i dati raccolti ed elaborati dall'Istat, infatti, in Calabria si registra il valore più elevato del rapporto tra pensionati e occupati: ben 90,1 pensionati ogni 100 persone occupate. 

 

Un dato che fa riflettere specialmente se confrontato con il valore più basso che spetta alla provincia autonoma di Bolzano dove ci sono 51,9 pensionati ogni 100 occupati. Secondo lo studio dell'Istituto nazionale di statistica, che fa riferimento ai dati definitivi del 2012, la spesa per prestazioni pensionistiche in tutta Italia nel 2012 è stata di 270.720 milioni di euro. 

 

Alla Calabria, oltre al record relativo al numero di pensionati in rapporto ai lavoratori, spetta anche un secondo record, sempre negativo, ossia quello dell'incidenza sul Pil che proprio in Calabria ha raggiunto il valore massimo (pari al 21,83%) mentre ancora una volta il dato migliore spetta alla provincia autonoma di Bolzano (dove si fa segnare la percentuale dell'11,24). Nello specifico nella regione dei Bronzi si Riace si sono spesi per le pensioni 7.266.381 euro corrispondenti al 2,7% del totale nazionale mentre le persone che sono in pensione sono in tutto 509.960 (3.1% del totale nazionale pari a 16.593.892 persone) e i trattamenti pensionistici complessivamente erogati sono 756.525 (ossia il 3.2 del totale nazionale fissato a 23.577.983). Peraltro il dato Calabrese è anche un dato in crescita visto che nel confronto con l'anno precedente sono state registrate 25.075 nuove persone pensionate contro le 23.142 persone pensionate venute a mancare.

 

Il fatto di aver un alto numero di pensionati e una alta incidenza sul Pil, però, non vuol dire per la Calabria avere anche la spesa pensionistica procapite più elevata. In questo caso i lavoratori in quiescenza con il trattamento medio più elevato si trovano nel Lazio con 19.163 euro seguiti dalla Ligria con 18.193 euro, mentre il valore più basso, pari a 13.858 euro, spetta alla Basilicata. La Calabria si pone leggermente meglio, ma non troppo, con 14.249 euro di trattamento pensionistico medio. 

 

I DATI SU BASE MACRO-REGIONALE - La quota di spesa più elevata (30,0%) è stata erogata nel Nord-ovest, mentre valori prossimi al 20% si sono registrati nel Centro (21,3%), nel Nord-est (20,3%) e nel Sud (18,6%). Il 9,1% è stato corrisposto ai pensionati delle Isole e il rimanente 0,6% a quelli residenti all’Estero. Nel confronto con l'anno immediatamente precedente, ossia il 2011, la spesa pensionistica totale è aumentata dell’1,8%. 

 

L’incremento è stato più elevato al Sud (2,2%) mentre all’Estero si rileva quello più basso (0,3%), Nel Nord-ovest le pensioni di vecchiaia sfiorano il 60% del totale mentre quelle assistenziali sono solo il 13,0%. Una situazione sensibilmente diversa si verifica nelle Isole, dove l'incidenza delle pensioni assistenziali è del 27,7% e quella delle pensioni di vecchiaia è del 40,0%. La più elevata incidenza di pensioni destinate ad ex lavoratori del comparto pubblico si registra nelle regioni insulari (15,0%); valori più bassi si osservano nelle altre ripartizioni, con il minimo nel Nord-ovest del Paese (9,6%).

 

Informazioni aggiuntive

  • fonte: Quotidiano della Calabria.it

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