Ma cosa significa “lavoro verde”.. Non c’è una definizione precisa ma in generale un green job è un lavoro che ha una qualche attinenza con l’ambiente. Qualsiasi tipo di lavoro che contribuisca al risparmio energetico, o del settore delle rinnovabili, ma anche che abbia a che fare con la tutela del territorio e della biodiversità può definirsi un green job. Il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha classificato i green jobs, e tra questi rientrano lavori in agricoltura, attività produttive, ricerca e sviluppo (R & S), amministrativi e di servizio che contribuiscono sostanzialmente a preservare o ripristinare la qualità ambientale, ma non solo. Sono green job i lavori che aiutano a proteggere gli ecosistemi, ridurre il consumo di energia, materiali ed acqua attraverso le strategie ad alta efficienza, ridurre al minimo o evitare del tutto la generazione di rifiuti. Perciò perché non puntare ad alcune pietre miliari del Made in Italy quali artigianato e agroalimentare? Dove è scritto che la tradizione è nemica dell’innovazione e del progresso? Scegliere il settore primario e i prodotti tipici del patrimonio enogastronomico vuol dire, in qualche modo, recuperare tradizioni che rischiano di essere perdute. Aprire un’impresa sostenibile che coniughi innovazione e Made in Italy è il focus di uno speciale di Energie Sensibili, che dedica un approfondimento particolare al caso di Biorfarm a Rossano Calabro. Biorfarm nasce nel 2014 come un portale – raggiungibile all’indirizzo www.biorfarm.com – su cui l’utente può registrarsi e “adottare” un albero di arance, clementine oppure limoni. Attraverso un uso innovativo di Facebook e Twitter il consumatore può seguire tutte le attività della campagna, fino alla raccolta dei frutti che saranno inviati direttamente a domicilio, in qualsiasi parte d’Italia, in 48 ore. “Oggi noi acquistiamo e consumiamo prodotti alimentari delle cui origini, però, non possiamo essere sicuri: da dove provengono? E come sono stati coltivati?”. Partendo da questa domanda Osvaldo De Falco, ha realizzato il suo sogno: aprire un’impresa nella sua terra d’origine, la Calabria, che consentisse agli agricoltori locali di continuare a curare i propri frutteti e ai consumatori di tutta Italia di avvicinarsi al mondo dell’agricoltura. Una forza tutta calabrese, dunque, quella della green economy, evidenziata anche dal dott. Marco Gisotti, giornalista e divulgatore ambientale che durante un convegno “Green Economy. Un’economia che non conosce crisi” tenutosi alla Facoltà di Agraria di Reggio Calabria ha dichiarato: “…la situazione in Calabria non è tanto differente rispetto a quella del resto di Italia. Noi siamo uno dei Paesi in Europa – afferma il giornalista – con il maggior numero di lavoratori verdi e di imprese verdi. Una volta tanto siamo all’avanguardia. Si pensi che il 51% delle imprese italiane ha almeno un lavoratore verde e che ad oggi la green economy in Italia dà lavoro a 3 milioni di lavoratori. Addirittura – continua Gisotti -il 22% delle imprese medio-piccole italiane oggi è un’impresa verde, questo 22%, poi, crea il 38% della nuova occupazione; quindi la green economy garantisce più lavoro, più stabilità, con un reddito maggiore vista la professionalità e le specializzazioni che caratterizzano questo settore. In Italia il settore agro-alimentare è l’unico che anche se di poco è in crescita. Chiaramente vengono ricercati profili altamente specializzati, dalla produzione e la commercializzazione dei prodotti, al turismo enogastronomico. La Calabria, in questo, ha un tradizione enorme e le province calabresi sono tutte comprese oltre il 20% di occupazione green richiesta. Proprio questa estate oltre 30 aziende condotte da giovani, sono state scelte e premiate con l’Oscar Grenn 2014 della Coldiretti. La green economy è una cosa seria. Non è quindi soltanto una questione cromatica, fashion o di marketing. Non si tratta soltanto di utilizzare termini eco-green ma significa, per davvero, rivoluzionare il sistema. Mobilità, energia, agricoltura, rifiuti ma anche cultura e turismo sono, al tempo stesso, risorse e opportunità di cambiamento, settori sui quali investire in cambiamento, coinvolgendo cittadini e imprese in una sfida che non può essere solo di processo.