“Le domande inevase su futuro lavoratori Fondazione Terina”
Redazione Go!Riceviamo e pubblichiamo la nota di, Giandomenico Crapis (SEL) in merito alle risposte poste dai lavoratori della Fondazione Terina riguardo il loro futuro.
“Un paio di settimane fa ero intervenuto ponendo alcune domande sulla Fondazione Terina, i cui dipendenti rischiano il posto di lavoro, domande che pretendevano risposte soprattutto perchè fare chiarezza sul passato è utile per progettare un futuro più serio ed affidabile. Soprattutto per quei 41 lavoratori che avevano avuto la sola colpa di credere all’ennesima ‘fabbrica delle illusioni’, quali sono certe Fondazioni varate dalla Regione e non sempre rispondenti ai fini dichiarati negli statuti e nelle carte d’intenti.
Gli interrogativi da me posti erano indirizzati non solo all’opinione pubblica ma ai responsabili politici e ai vertici succedutisi negli anni all’ente. Il silenzio è stato totale. Bene. Invece hanno deciso di rispondere alcuni dei 41 dipendenti e lo hanno fatto con una missiva molto amichevole e garbata con la quale si dicono perfettamente consapevoli che la mia iniziativa non voleva colpire loro, anello debole della catena. Allo stesso tempo chiariscono di essere stati scelti “con chiamata diretta”, che gli ultimi assunti sono del 2008, che molti sono laureati ed altri hanno svolto “corsi e specializzazioni vere”: “siamo in 41, tutti assunti a tempo indeterminato suddivisi tra ricercatori e tecnici di ricerca, amministrativi, manutentori, pulizie e guardie giurate. Ciò perché oltre alla ricerca la Terina ha in gestione un notevole patrimonio immobiliare di svariati milioni ove insistono l’Inail, Infocontact, Ispsel, CalabriaInnova, Crati ed altri.
Poi la lettera precisa che “molti di noi vengono da lontano, chi da Bisignano, chi da Paola, e dobbiamo fare la colletta per raggiungere il posto di lavoro in auto. Il 90% di noi è monoreddito, quali sarebbero le nostre colpe?” .Naturalmente nessuna colpa se non quella di avere creduto in una illusione, ma non è questo il punto. Nel prosieguo della loro, a tratti accorata, epistola dopo avere risposto alle mie domande ne pongono alcune, finora senza risposta, pregandomi di renderle pubbliche nella speranza che magari a me “daranno ascolto”. Domande che meritano di essere riportate così come pervenute.
1)Perchè nello statuto della Terina (art. 6) del novembre 2013- si chiedono- l’attuale presidente dura in carica ben sette anni?
2) Perché proprio la parte relativa ai compensi del Presidente ( che recita che al Presidente spetta la metà dei compensi di un cons. regionale , n.d.a.) è stata cambiata, non erano sufficienti i compensi di prima?
3) Quanto percepisce l’attuale presidente?
4) I suoi emolumenti sono a Carico del già deficitario bilancio della Terina?
5) Il Presidente percepisce soldi anche dal Progetto Food & life?
6) Perché il piano di trasferimento dei dipendenti ad altri enti la Terina ha voluto cedere solo l’immobile dell’Inail come contropartita e non anche altri immobili, com’era giusto, auspicabile e previsto?
7) E’ chiaro che chi si prende in carico 30 lavoratori vuole anche il reddito degli immobili per contropartita. Ci sono forse interessi forti che vogliono che tutto il patrimonio immobiliare rimanga ad un ente di ricerca?
8) Cosa se ne fa un ente di sola ricerca, per come deve essere la Terina in base alla legge 24/2013, di tanti immobili?
Questo è quello che chiedono i 41 dipendenti, oltre alla difesa del posto di lavoro. Rispondere alle domande di questi lavoratori penso che, prima che un dovere sia, per la politica, un obbligo morale”
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