Bruno, che è anche segretario provinciale del Pd (area Renzi) ed è stato l’ultimo capogruppo democratico alla Provincia prima della riforma Delrio, succede a Wanda Ferro, presidente e poi commissario della Provincia fino a oggi, e adesso lanciata nella sfida per la presidenza della Regione per il centrodestra. Centrodestra che però in queste elezioni provinciali non ha saputo raccogliere l’eredità lasciata dalla Ferro, evidenziando una violenta spaccatura e perdendo un ente che è stata la sua “roccaforte” negli ultimi 20 anni. Già nel corso dello spoglio si è percepito il vento negativo per il candidato del centrodestra Tommaso Brutto, molto vicino al parlamentare lametino di Forza Italia Pino Galati, vento negativo che la conclusione dello scrutinio ha confermato facendo esplodere i nervi nella coalizione. Senza nemmeno tanti misteri, l’area galatiana di Forza Italia avrebbe fatto di conto accusando di “disimpegno” l’altra area di Forza Italia che – riferiscono i bene informati – fa riferimento all’assessore regionale Mimmo Tallini e al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. A dato ormai acquisito e a sconfitta ormai cristallizzata, è scoppiato il pandemonio, con durissimo litigio tra Abramo e il suo ex assessore Lomonaco, vicino all’area Galati: secondo quanto riferito da fonti investigative, i due sarebbero anche arrivati al contatto fisico nel piazzale della Provincia, fin quando non li avrebbero divisi altri esponenti del centrodestra e le forze dell’ordine presenti, la Digos e i carabinieri. Una brutta pagina, che adesso rischia di proiettare i suoi effetti anche al Comune di Catanzaro. Una brutta pagina che chiude la notte catanzarese, dolce per il centrosinistra, nera e tesa per il centrodestra. Alla Ferro toccherà adesso l’ardua impresa di rimettere insieme i cocci di una coalizione allo sbando.