ATTUALITA'

Dec 2, 2024, 15:06
No al parco eolico del Reventino da WWF Calabria e Italia Nostra
Vota questo articolo
(2 Voti)

No al parco eolico del Reventino da WWF Calabria e Italia Nostra

08 Dicembre 2014

Un secco no al parco eolico del Reventino arriva da WWF Calabria e da Italia Nostra.

La possibilità che nell’area del Reventino si realizzi un impianto di produzione di energia eolica ha suscitato diversi malumori. Un progetto che non è altro che la riproposizione di un altro progetto già oggetto di polemica.

francesco bevilacquaCome spiega l’avvocato e scrittore ambientalista Francesco Bevilacqua, “se dovesse effettivamente essere realizzato, il paesaggio ne rimarrebbe fortemente deturpato”. “Tutta la zona dell’Istmo di Marcellinara dal golfo di Sant’Eufemia a quello di Squillace sarebbe irrimediabilmente compromessa, incrementando ancora di più lo scempio che è stato compiuto in un’altra zona, quella di Maida”. “Con il rischio – ha aggiunto – che si crei un grande parco eolico come quello”.

Il sospetto degli ambientalisti è che a fine mandato, la giunta Scopelliti avrebbe concesso qualche autorizzazione per accelerare il progetto, già proposto in passato. Ai tempi della giunta Loiero, infatti, era stato presentato un progetto per la creazione di un parco protetto regionale nella zona del Reventino,appoggiato da un gruppo di ambientalisti e una delegazione di sindaci del Reventino. Un’altra parte però, insieme ai cacciatori si oppose, preferendo invece, il progetto del parco eolico.

“Dopo la revoca di una serie di delibere dei Sindaci – ha spiegato Bevilacqua - del parco protetto non se ne fece nulla, nonostante, durante la presidenza Loiero, furono creati almeno altri tre parchi protetti tra cui quella della Riviera dei Cedri e della Costa Viola”. Ora come allora, gli ambientalisti, non gli unici a perseguire questa battaglia, continuano a ribadire la loro contrarietà alla realizzazione del parco eolico.

Crapis (Sel): “Parco eolico del reventino, una proposta oscena”

Giandomenico-Crapis“Il parco eolico del Reventino sarebbe uno scempio irrimediabile per un territorio ed una vallata già devastata a sud nell’istmo di Marcellinara. Una cosa spudorata e oscena frutto di un’ingordigia che deve pur avere un limite. – commenta Giandomenico Crapis - E’ necessario far fronte con tutte le forze disponibili affinché ciò non accada. Non sappiamo cosa ci sia dietro questa fantomatica conferenza dei servizi che, a leggere sulla stampa, dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni, ma è evidente che contro una catastrofe simile chiediamo da subito la mobilitazione di tutti, considerato che l’allarme è massimo dopo il monito e le parole di Francesco Bevilacqua di queste ore. Un monito che va senza dubbio ripreso e amplificato”.

“Le pale eoliche, giganti di decine e decine di metri, sono un business per pochi, deturpano l’ambiente, sfasciano il territorio su cui vengono installate, se finiscono nei pressi di abitazioni diventano un incubo per le persone. I comuni ci guadagnano pochissimo, spiccioli rispetto ai profitti delle società private che li propongono. Lo ha dimostrato con dovizia di particolari e di racconti il giornalista Antonello Caporale che qualche anno fa invitammo a Lamezia a parlare proprio di questi fatti e dello scempio nella zona di Girifalco, dove si è consumato uno dei peggiori cataclismi del paesaggio nazionale grazie all’insensibilità delle istituzioni e alla compiacenza di qualcuno”.

“Quello che è accaduto su l’istmo di Marcellinara deve essere esempio da non ripetere per tutti coloro che tengono alla salute dell’ambiente e del paesaggio. Un paesaggio, quello dei monti Reventino e Mancuso che è di grandissima qualità e che non può essere deturpato, in nessun caso e ancor di più, magari, per un misero piatto di lenticchie. Questo spicchio di Calabria è una risorsa incredibile per il turismo se solo si volessero mettere a frutto le caratteristiche di questo pezzo della penisola, cui l’ambientalista Bevilacqua ha dedicato pagine e pagine di articoli e libri. Una risorsa che non ha prezzo.

Come consigliere comunale e come coordinatore di SEL chiedo allora al presidente Grandinetti di concordare con i capigruppo un consiglio comunale straordinario, urgente, immediato e aperto su questa storiaccia del Parco eolico del Reventino, invitando a partecipare ambientalisti ed esperti. E chiedo alle forze politiche tutte, alle associazioni, ai singoli, agli uomini di buona volontà di qualsiasi colore politico ma desiderosi di difendere un patrimonio inestimabile dagli attacchi di chi se ne vuol appropriare in nome di un profitto malsano, di mobilitarsi per sventare il pericolo di ritrovarsi con il profilo a nord della città devastato da gigantesche ed orribili pale al vento. Incastrate tra la terra e il cielo, a memoria futura di una orribile usurpazione. Sia chiaro che faremo di tutto per dire di no a questa proposta indecente, oscena e spudorata”.

Grandinetti: Subito consiglio comunale contro le pale eoliche

francesco grandinetti “Convocherò immediatamente un consiglio comunale ad hoc per scongiurare lo scempio che si verrebbe a creare sul Reventino se si costruissero le pale eoliche”. È quanto afferma il presidente del Consiglio Comunale Francesco Grandinetti. “E' assurdo come non ci si è resi conto della deturpazione che è già avvenuta con l'installazione delle pale eoliche sui monti circostanti Cortale, Contessa ecc. Nessun calabrese ha avuto benefici a parte chi li ha costruiti. Ritengo che ogni cosa si può fare se non si rovina l'ambiente in modo irreparabile. Il Reventino é uno dei posti che dobbiamo assolutamente salvaguardare e Lamezia Terme ha il dovere di far rispettare e proteggere tali incantevoli posti. Domani informerò i capigruppo i quali saranno certamente d'accordo per fissare la data”.

Panedigrano: Pale eoliche Reventino nuova devastazione ambientale"

nicolino-panedigrano"Francesco Bevilacqua non lo cerca, è il genius loci del nostro Reventino. Dobbiamo tutti ascoltare quello che attraverso di lui il vento ci sussurra per capire la ferita che un grumo di interessi vuole assestare al paesaggio delle nostre montagne con il progetto del cosiddetto Parco Eolico". Commenta così l'avvocato Nicolino Panedigrano la vicenda della creazione del parco eolico del Reventino.

"Siamo infatti alle solite. - prosegue - A cominciare dallo stravolgimento dell’uso del linguaggio, con quella parola Parco messa lì ad evocare rispetto dell’ambiente con il fine recondito di nascondere il business delle pale eoliche che devasta il nostro territorio. Più di quanto ha detto Bevilacqua sui principi del rispetto e della tutela del paesaggio dettati dalla nostra bella Costituzione non si può certo dire. E nemmeno più di quanto ha scritto sulla bellezza e sulle potenzialità di sfruttamento ecocompatibile del nostro Reventino e di tutto il golfo lametino. Resta invece l’amaro in bocca su come, ancora una volta, l’interesse di pochi voglia trasformare uno dei beni preziosi di cui la natura ci ha fornito, il vento, nell’ennesima occasione del nostro sottosviluppo".

"Del vento i nostri politici, le nostre classi dirigenti, i nostri imprenditori finora non se ne erano nemmeno accorti. Sono stati i surfisti che ce lo hanno fatto scoprire, riempendo le nostre sporche spiagge e il nostro disastrato mare di indomabili vele e di gioiosi e coloratissimi aquiloni. Poco o nulla si è fatto e progettato intorno ed a favore di questo turismo spontaneo ed ecocompatibile, intorno al quale potrebbero crescere e svilupparsi una economia fiorente e tanti posti di lavoro".

"Quello che questo bene prezioso pare che invece ci ispiri è una nuova devastazione ambientale, che certo non incentiverà il turismo amante dello sport e della natura, non creerà nuovi posti di lavoro (se non quanto se ne possono contare su qualche palmo di mano) e, soprattutto  - conclude - servirà a produrre ancora nuova (e, guarda caso, assai finanziata) energia da esportare senza alcun beneficio per i calabresi, in una regione che da molto tempo esporta la maggior parte della grande quantità di energia che già produce". 

Costantino Fittante: Senza se e senza ma bisogna opporsi alla realizzazione del parco eolico

costantino fittante“Da anni grandi e medi gruppi imprenditoriali, con contributi pubblici e la benevolenza della Regione, spesso con l'appoggio della 'ndrangheta, hanno realizzato un'opera di vera e propria "privatizzazione del nostro vento e tentano di fare lo stesso col il nostro sole".

“L'opposizione a questa rapina deve essere forte e decisa. – scrive l’onorevole e I Sindaci non possono illudersi di ottenere benefici svendendo le bellezze del territorio, del paesaggio, dei boschi. Questo patrimonio lo abbiamo ricevuto in prestito e lo dobbiamo mantenere, curare, valorizzare per lasciarlo in eredita a chi viene dopo di noi. Non si possono ripetere gli errori commessi lungo le nostre coste. La loro sconsiderata cementificazione, abusiva e autorizzata, non ha prodotto sviluppo e crescita economica e occupazionale duratura. La realizzazione delle torri eoliche fa il paio con  questa triste esperienza”.

“Bisogna chiedere la sospensione della "conferenza dei servizi" – aggiunge - e l'apertura di un confronto con la Regione, perché si imbocchi una diversa strada per la produzione di energia da fonti rinnovabili”.

“o sfruttamento del sole è la nuova frontiera per la produzione di energia. L'applicazione delle tecnologie Led o a Induzione, è il percorso da imboccare per il risparmio energetico e per l'efficientamento dell'illuminazione pubblica e dei servizi. La Regione, che in questi anni ha autorizzato tanti "parchi eolici" che hanno fruttato svariati milioni alle società private titolari dell'intervento, a fronte dei pochi spiccioli lasciati ai Comuni, ha concesso quasi niente ai privati e agli Enti Locali per lo sfruttamento dell'energia solare e per fare diventare ogni edificio e ogni abitazione sede di produzione e di utilizzazione di energia. E' questo il terreno sul quale, la Regione e i Comuni  devono cimentarsi, mettendo in campo competenze, volontà innovativa, domanda qualificata rispettosa dell'ambiente e delle caratteristiche del territorio”.

“Per quanto è nelle nostre possibilità, - conclude - faremo di tutto perché venga abbandonato ogni proposito di compromettere e contaminare il territorio del Reventino e perché la Regione volti pagina per ciò che attiene la sua politica energetica. A giorni daremo vita ad una iniziativa pubblica sull'insieme di  questi temi".

Pro Loco Platania: Parco eolico, uno scempio annunciato

logo-proloco platania“Quelle che erano, fino a poco tempo fa, soltanto “voci” senza consistenza – scrive l’ente di Platania - si sono rapidamente trasformate in notizie, il Reventino verrà trasformato in un parco eolico. Un simile progetto non soltanto devasterebbe il paesaggio in maniera irreparabile, ma distruggerebbe boschi faticosamente ricostruiti con grandi sacrifici e miracolosamente sopravvissuti al passaggio di più metanodotti e cancellerebbe per sempre i riferimenti ambientali a tradizioni e leggende radicate nell’immaginario collettivo e tanto significative da avere ispirato artisti e poeti legati al territorio ed interpreti dell’anima della gente”:

“Non si vuole, però, - aggiungono - certo mostrarsi ostili in maniera preconcetta ad una scelta energetica, utile in questi momenti di crisi per diminuire il forte deficit d’energia dell’Italia, ma si contesta e con estremo vigore il modo di procedere alla collocazione dei pali e delle eliche. Ad parte altre considerazioni sull’unicità geo-morfologica del monte Reventino e che da tempo lo stesso monte, era compreso in una legge istitutiva di una serie di parchi naturalistici, che doveva servire a mantenere e tutelare l’identità ambientale e floro-faunistica delle stesse contrade, c’è da sottolineare, con molta preoccupazione per la salute pubblica, la presenza di asbesto (amianto) nelle rocce che sono presenti sul monte. Cosa accadrebbe movimentando centinaia, migliaia di metri cubi di quel materiale?”.

“Non è possibile né umanamente spiegabile – proseguono . che decenni di laboriosa ricostruzione dell’ambiente naturale, secoli di tradizioni e leggende unite indissolubilmente al territorio, grazie ad un poeta che le ha fatte rivivere e che ha legato una parte dell’identità del paese alle fate del Reventino, vengano cinicamente sacrificati. È un diritto dell’uomo di ogni tempo, infatti, non soltanto quello di vivere a diretto contatto con la natura, ma è pure diritto/dovere degli stessi uomini quello di difendere le loro tradizioni e le loro leggende, perché per vivere è pure necessario avere dei sogni e degli ideali legati alle proprie origini lontane. Nessuno, perciò e per nessun motivo. – concludono - può arrogarsi il diritto di distruggere un patrimonio di realtà e di sogni di una comunità che con questa realtà e con questi sogni vive da sempre”.


Sull’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica nell’area del Reventino, ecco  l’atto datato 12 novembre scorso di indizione di apposita Conferenza dei servizi, durante la quale sarà vagliata l’istanza per il rilascio dell’Autorizzazione Unica alla società Creta Energie Speciali S.r.l., con sede ad Arcavacata di Rende e della quale Daniele Menniti, ex sindaco di Falerna, è presidente del consiglio d’amministrazione dello Spin-Off accademico dell’Università della Calabria .

L’impianto denominato “Trifoglio”, sarà situato nei Comuni di Conflenti, Lamezia Terme, Motta Santa Lucia, Decollatura e Platania e avrà una potenza nominale di 20,7MW.

Nella comunicazione si legge che “Chiunque abbia interesse può presentare, in forma scritta, istanze ed osservazioni sul progetto in questione, indirizzandole all’Autorità Competente (Regione Calabria – Dipartimento Attività Produttive – Settore 2 – “Politiche Energetiche, Attività Estrattive e Risorse Geotermiche” – via Paolo Orsi – Catanzaro) entro 30 giorni dalla data del presente annuncio”.

Alla Conferenza dei servizi saranno convocate, “per il rilascio delle autorizzazioni, pareri, nulla osta e assensi comunque denominati di rispettiva competenza”, le Amministrazioni Comunali di Conflenti, Lamezia Terme, Motta Santa Lucia, Decollatura, Platania e l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro.

Se dovesse essere realizzato il parco si aggiungerebbe ai 56 parchi eolici già autorizzati in Calabria, che riguardano il Massiccio del Reventino-Mancuso e nello specifico, i comuni di Tiriolo, Amato e Serrastretta, Pianopoli, Marcellinara e Amato. “Tra quelli già autorizzati e quello da autorizzare – commenta l’avvocato Francesco Bevilacqua – tutto il massiccio diverrebbe sede del più grande parco eolico d'Europa (soprattutto se accomunato a quello che già esiste e che verrà ulteriormente incrementato che sta sul versante sud dell'Istmo di Marcellinara)”. “Siamo di fronte – aggiunge – ad una concentrazione di centinaia e centinaia di pale eoliche nello stesso ambito territoriale e paesaggistico. Una cosa mai vista in Europa!”.

Come già spiegato il provvedimento di indizione della conferenza di servizi è del 12 novembre scorso e contestualmente si scrive che le eventuali osservazioni entro “30 giorni dalla data del presente annuncio” inviandole alla Regione. “Stando a tale dicitura i 30 giorni decorrerebbero dal 12 novembre. Tuttavia – commenta Bevilacqua - l'avviso è stato pubblicato sull'albo pretorio del comune di Lamezia Terme il 2 dicembre”. L’appello dell’avvocato è che tutte le associazioni, WWF, Italia Nostra, FAI, CAI, INU, Slow Food ecc., “prendano posizione immediata scrivendo alla Regione e chiedano di ssere sentite nella conferenza di servizi data l’importanza paesaggistica, ecologica, ambientale, storica della zona del Reventino”.

Di seguito l’atto con il quale viene indetta la Conferenza dei Servizi. 

Download allegati:

  • atto (330 Scaricamenti)

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Articoli correlati (da tag)