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Sequestrati 170.000 euro di beni a imprenditore di Nocera
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Sequestrati 170.000 euro di beni a imprenditore di Nocera

30 Dicembre 2014

Nocera Terinese - La guardia di finanza di Lamezia, diretta dal colonnello Fabio Bianco, ha eseguito il sequestro dei beni dell’amministratore di una società di Nocera Terinese, la Vescio Trasporti Sas, che operava su tutto il territorio calabrese nel settore dei trasporti e della raccolta di rifiuti. Il provvedimento cautelare è stato adottato dal Gip su richiesta della locale Procura della Repubblica.

 

La misura cautelare del sequestro è scaturita da un’ attività investigativa eseguita dai finanzieri nel settore della tutela della spesa pubblica ed in contrasto all’indebita percezione di contributi pubblici.

Le indagini hanno, infatti, accertato che la ditta avrebbe beneficiato illecitamente di agevolazioni pubbliche cofinanziate dal fondo sociale europeo e dal Por Calabria per 170.000 euro.

I contributi sarebbero dovuti essere impiegati per tenere approfonditi corsi di formazione a 10 unità di personale dipendente, in ordine alle proprie mansioni aziendali. In realtà questi corsi non sono mai stati tenuti nelle forme e nei termini previsti.

La truffa è stata possibile presentando agli uffici pubblici, fra l’altro, una serie di documenti, di cui i militari hanno accertato la falsità tramite l’analisi della documentazione acquisita e tramite informazioni testimoniali relative alla posizione lavorativa dei dipendenti, oltre ad accertamenti bancari mirati ed ispezioni presso gli uffici pubblici che avevano erogato i benefici economici.

I finanzieri hanno, quindi, denunciato all’autorità giudiziaria il legale rappresentante dell’impresa, G.V., già coinvolto in altre inchieste condotte dalla guardia di finanza lametina come l’operazione Golden Junk, per i reati di truffa aggravata rivolta al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.

La magistratura di Lamezia ha disposto il sequestro dei beni di due fabbricati adibiti, il primo, ad abitazione, mentre l’altro a magazzino. La magistratura ha inoltre posto sottosequestro tredici terreni agricoli, sette saldi attivi di altrettanti conti correnti bancari e postali, tre autovetture ed una quota sociale, per un valore complessivo di 170.000 euro, pari alla cautela disposta dalla magistratura stessa. I militari hanno anche inoltrato apposite comunicazioni alla procura regionale della Corte dei Conti di Catanzaro ed alla Regione Calabria, per le rispettive competenze in materia di danno erariale e recupero delle somme indebitamente erogate.

Informazioni aggiuntive

  • fonte: web

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