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I lupini, legumi dimenticati dalle straordinarie qualità terapeutiche
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I lupini, legumi dimenticati dalle straordinarie qualità terapeutiche

09 Novembre 2017

Il lupino è un legume molto antico, noto fin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche, utilizzati dagli Egizi e persino dai Maya. Secondo uno studio effettuato dall’Unità di metabolismo-nutrizione dell’Istituto scientifico universitario San Raffaele di Milano, il lupino sarebbe l’alternativa, tutta naturale, all’insulina. Protagonista è una proteina vegetale presente in abbondanza nei semi gialli, la conglutina -gamma.

 

Secondo quanto dichiarato dal coordinatore della ricerca, il professor Livio Luzi, e in base ai dati raccolti “la conglutina-gamma, come l’insulina, facilita il reclutamento delle cellule muscolari giovani, incentivando la loro fusione in fibre muscolari mature promuovendo un incremento della loro lunghezza e diametro”. Grazie a questo meccanismo di regolazione della crescita muscolare potrebbe essere impiegata anche come integratore alimentare e sportivo. Ci viene spontaneo chiedere quanti lupini assumere per avere l’effetto di una dose di insulina. Ileana Terruzzi, la ricercatrice che si è occupata del protocollo e della parte sperimentale dello studio spiega che non è possibile stabilire una dose vera e propria. Perchè? Il seme di lupino è così composto: proteine per il 45% e di questa percentuale solo il 5% è formato dalla conglutina-gamma. E’ una concentrazione relativamente bassa ma è stato appurato che l’effetto è come quello dell’insulina. Per condurre l’esperimento, ha spiegato Ileana Terruzzi, la conglutina è stata purificata e isolata dal lupino. La medicina tradizionale era a conoscenza di questa particolare proprietà, ma essa era attribuita a tutto il seme, mentre questo recente studio, ha avuto il merito di dimostrare che è la conglutina gamma ad avere questo specifico effetto.

Lo scopo dello studio sarà quello di capire quale sia l’effetto di una miscela derivante dall’estratto di lupino, che servirà a capire se una somministrazione orale è in grado di agire, in parole povere, ingerendola e non inettandola. In base ai dati raccolti durante lo studio, sembra che la conglutina sia ingrado di resistere agli enzimi, superando praticamente intatta lo stomaco e quindi mantenendo la sua attività dopo l’assorbimento. Sarebbe dunque guerra aperta al diabete. Ma le proprietà del lupino non finiscono qui: è un alimento alimento in grado di ridurre il colesterolo, ottimo nel prevenire le malattie cardiovascolari, tanto che l’Unione Europea ha finanziato un progetto di ricerca chiamato Healthy-Profood. Uno degli obiettivi principali di quest’ultima ricerca è lo studio delle proprietà nutrizionali del lupino, studio effettuato su ratti la cui alimentazione era a base di caseina e colesterolo. Al termine dello studio, grande è stata la soddisfazione: riduzione del colesterolo e contemporanea regolare crescita degli animali. Nella lotta al diabete di tipo 2, grazie allo studio del San Raffaele, condotto in collaborazione con i Dipartimenti di Sport, nutrizione e salute e Scienze molecolari agroalimentari dell’università degli Studi di Milano ha consacrato definitivamente il potere di questo vetusto legume.

La glicoproteina conglutina-gamma,contribuisce a migliorare il metabolismo del glucosio. I risultati dela ricerca del San Raffaele sono stati pubblicati sulla rivista ‘Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseasesas e sostengono l’ipotesi che la conglutina-gamma abbia un ruolo determinante nella regolazione dei processi di sintesi delle proteine. In pratica, “mimando” l’azione dell’insulina, questa sostanza incrementa la concentrazione di proteine in grado di attivare il ‘trasportatore di glucosio del muscolo’ (GLUT-4) e di regolare il metabolismo energetico muscolare. per ciò che concerne le proprietà anti-diabete, il team dello studio definisce la conglutina-gamma del lupino “molto interessante per il potenziale trattamento del diabete di tipo 2 con dei vantaggi rispetto la terapia tradizionale”. La conglutina-g, come gli insulino mimetici, non stimola la secrezione insulinica, evitando così crisi ipoglicemiche acute. E poi, ma non meno importante, poichè è un derivato naturale è potenzialmente scevro da effetti indesiderati.

A questo punto non resta che sfruttare le sue qualità in veste di composto insulino-sensibilizzante e dar vita al percorso che porterà alla sua applicazione come farmaco, come integratore alimentare nell’obesità, e anche in altre condizioni insulino-resistenti, come la sindrome metabolica. I lupini, le cui proprietà erano conosciute ben 4.000 anni fa, dopo un lungo periodo di oscurantismo tornano prepotentemente nella nostra dieta. E a benficiarne è anche il suolo su cui i lupini vengono coltivati, poichè lo fertilizzano, e non solo, ma del lupino nulla va perduto: dai semi tostati si può ottenere un surrogato del caffè, in fitoterapia la farina dei semi secchi è utile contro malattie della pelle ed eczemi. Inoltre la farina di lupino è utile in cucina perchè colora in modo naturale biscotti e fette biscottate, ed è un ingrediente decisamente particolare per le formule alimentari dei neonati che soffrono di particolari allergie. Largo dunque ai lupini e al loro ritorno sulle nostre tavole e in medicina!

Informazioni aggiuntive

  • fonte: improntaunika.it

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