“Ogni piccola comunità rappresenta una nazione”, scriveva nell’Ottocento Astolphe de Custine, paragonando la Calabria all’abito di Arlecchino. Tutto questo per far capire come sia frastagliato il patrimonio folkloristico in Calabria dove ancora sopravvivono suonatori, cantori, detentori di affascinanti e arcaici stili di canto che lo studioso, affiancato da altri appassionati documenta e riporta alla luce e con il piacere di trasmette alle future generazioni. Durante la mattina presso “l’Ecomuseo degli antichi mestieri e delle tradizioni rurali calabresi” di Pietrebianche veniva presentato e fatto ascoltare su intera scala musicale l’antica e particolare diteggiatura strumentale. Gli studenti della scuola primaria di San Mango d’Aquino al termine della dimostrazione dei vari strumenti, accompagnati dalla fisarmonica, hanno intonato, con forte senso di appartenenza, la Strina tradizionale diffusa nella cittadina della Madonna della Buda. Non è mancato, per chiudere in bellezza la tarantella sulle note del mitico “quattrobassi” eseguita con l’organetto diatonico che ha trascinato tutti in una allegra festa all’insegna della scoperta.