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U Putighinu

01 Ottobre 2004

Ricuardu na vota u putighinu
chi lu gestia zza Natalina,
vinnia de tuttu a ru putighinu
frospari tabaccu e puru chininu;

Ma tannu sordi u navia nessunu
agente facianu tutti cumu potianu,
scanciavanu tuttu chiru chi avianu
ma lu nicessariu mancu l'avianu;

Tannu se pigliava tuttu a cridenza
ma quanta umiliazione e sofferenza,
cinn'eranu dui putighini a ru Casale
chi vinnianu tabaccu cartine e sale;

L'unu ara chiazza l'autru a San Giuseppe
chi c'era a nu latu nu colossale chiuppu,
a Chiesa e San Giuseppe e na funtana
chi iettava acqua frisca a canale chinu;

Mo chiru chiuppu e statu tagliatu
ca portava l'umbra a chiru abitatu,
a Chisa cu na villa sostituita
e pagate mastru, u furnu e cadutu;

Mo e rimastu dduv'era sulu u vicchiu putighinu
ma no cchiu Natalina, no Elina, ma mo ce Peppinu.

Matteo Moraca

Matteo Moraca, nato a San Mango D'Aquino, da sempre scrive su giornali; è felice di vivere la sua Sanmanghesita' che esprime nelle sue poesie cariche di emozioni, suscitate dai ricordi dei tempi passati, dalla riscoperta delle radici.
Ama il dialetto SanManghese, per la sua forza descrittiva che scaturisce dal suo verismo, in quanto un solo vocabolo puo' sintetizzare intere situazioni e racchiudere maniere di vivere. In questo sta la sua profonda valenza culturale, Chiaramente, i suoi versi scorgono, limpidi e puri, dalle varie espirienze della sua vita una vita intenza durante la quale Matteo ha incessantemente cercato di migliorare la sua posizione economica e quella della sua famiglia alla quale e' stato sempre totalmente devoto. Non fosse altro che la nobilita' di pensiero, la genuinita' di espressione e l'altro senzo di umilta', gli scritti di Matteo Moraca meritono di essere letti attraverso i suoi versi, molto di noi, specialmente gli emigrati riconosciamo noi stessi perche', chi piu' chi meno, abbiamo condiviso e continuamo a condividere gli stessi assilli e le stesse trepidazioni si, certo, anche noi abbiamo le nostre idee, i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni; ma la maggior parte di noi non ci prendiamo il tempo e la briga, o forse non abbiamo la volonta' e la capacita' di mettere nero sul bianco. Da parte mia, ed anche a nome dei suoi lettori, ringrazio l'autore per avere condiviso con noi il meglio della sua opera poetica e mi auguro che abbia a godersi il resto della sua " Vecchiaia " in buana salute in modo che possa continuare a pensare e scrivere veramente, come il suo cuor gli detta. 

Luigi Colosimo
10 dicembre 2004 Winnipeg, Canada 


La poesia di Matteo Moraca

Ritiratosi dal lavoro nel 1986, Matteo si e' dedicato totalmente al suo passatempo preferito, quello di scrivere; scrivere, non soltanto per tenersi mentalmente occupato, ma anche per comunicare agli altri le sue idee, i suoi pensieri, le sue azioni, le sue impressioni, i suoi desideri e le sue emozioni. Questo lo ha fatto e continua a farlo con grande efficacia esprimendosi per lo più in calabrese (sammanghese) e, occasionalmente, in lingua italiana.
Autore prolifico ed instancabile, ha già scritto e pubblicato, di suo pugno e senza alcuna assistenza editoriale o finanziaria, sei volumi di poesie sotto l'unico titolo " collana sanmanghese "; ottobre 1989, maggio 1990, luglio 1992, maggio 1996, maggio 1999, aprile 2003.
Avendo completato soltanto la quarta elementare e pur non osservando e rispettando, in molti casi, gli elementi strutturali e grammaticali della lingua, l'autore dimostra una impressione capacità espressiva, uno stile incisivo, ed un vocabolario ricco di azzeccate parole ed espressioni idiomatiche che molto spesso, soprattutto quelle in gergo dialettale, sono insostituibili se si vuole conservare e rispettare la loro schiettezza e spontaneità.
Chiaramente, i suoi versi scorgono, limpidi e puri, dalle varie esperienze della sua vita. Una vita intenza durante la quale Matteo ha incessantemente cercato di migliorare la sua posizione economica e quella della sua famiglia alla quale e' stato sempre totalmente devoto.
Non ci sorprende quindi il fatto che i suoi temi preferiti (il paese, il lavoro, il passato, la gioventù, la famiglia, la vecchiaia, le feste, le tradizioni, l'amore, la natura, l'amicizia, la povertà, l'unità, la preghiera) si susseguono, s'intrecciano e, spesso, si ripetano in una catena a maglie fitte dov'e' facile notare una serie di moniti e profondi pensieri sempre espressi con squisita sensibilità e massima convinzione.
Non fosse altro che per la nobiltà di pensiero, la genuinità di espressione e l'alto senso di umiltà, gli scritti di Matteo Moraca meritano di essere letti. Attraverso i suoi versi, molto di noi, specialmente gli emigrati, riconosciamo noi stessi perché, chi più chi meno, abbiamo condiviso e continuiamo a condividere gli stessi assilli e le stesse trepidazioni.
Ma non tutti abbiamo l'ispirazione e l'abilità di esprimerci come l'amico Matteo Moraca. Si, certo, anche noi abbiamo le nostre idee, i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni; ma la maggior parte di noi non ci prendiamo il tempo e la briga, o forse non abbiamo la volontà e la capacità di mettere nero sul bianco.
Le poesie raggruppate su questi sei volumi che lui con molto passione ha scritto, sono solo, un quarto di quelle scritte da Matteo. Lui sorridendo sempre mi dice; che continua ha scrivere, tutti i giorni della sua vita con gioia, e passione come un vero " sammanghese " !…
Da parte mia, ed anche a nome dei suoi lettori, ringrazio l'autore per aver condiviso con noi il meglio della sua opera poetica e mi auguro che abbia a godersi la sua " vecchiaia " in buona salute in modo che possa continuare a pensare e scrivere veramente, per come il suo cuor gli detta.

Luigi Colosimo
16 agosto 2004 Winnipeg, Canada 


Pubblichiamo con piacere gli scritti del nostro compaesano Matteo Moraca, segnalatoci dal nostro collaboratore Luigi Colosimo, entrambi residenti in Canada.

Prof.ssa Mery Torchia

 

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