Addio a Philippe NOIRET
A. OrlandoGiovedì 23 novembre è morto a Parigi un grande attore. Il presidente della repubblica francese ha detto: “Ci ha lasciato un gigante”, e non ci sono altre parole per dire chi è Philippe Noiret.
Nato a Lille nel 1930, ha girato 130 film e poi, dimenticato dal cinema, ha riscoperto il teatro, dal quale era partito per iniziare la carriera. E’ morto dopo una lunga malattia, passata accanto alla moglie, con la quale viveva da 50 anni.
Nel 1988 esce Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, e nel film Noiret interpreta la parte di Alfredo, un vecchio operatore di cinematografo che trasmette al piccolo Totò i segreti del mestiere.
La vicenda è ambientata nella Sicilia del dopoguerra e Totò è un sognatore, senza padre perché la guerra glielo ha portato via, e segue Alfredo, che è senza figli, sia nella vita che nel lavoro. Alfredo capisce che Totò ha la passione del cinema e che il ragazzo può diventare un grande regista. Però deve lasciare la Sicilia e andare altrove; altrimenti i suoi sogni non si realizzeranno e non diventerà mai importante.
Così poi è stato. Totò lascia la madre e la ragazza che è il suo primo amore e va via, a Roma. Torna in Sicilia dopo molti anni, da regista affermato; torna per partecipare al funerale di Alfredo e scopre che era stato proprio lui, il suo vecchio amico, a mentire con la ragazza pur di convincerlo a partire. Diavolo di un Alfredo.
Voglio ricordare le frasi che Alfredo dice al giovane Totò, perché dopo tanti anni sono ancora valide e perché rispecchiano con drammatica attualità la condizione di un Mezzogiorno che non riesce ad offrire opportunità ai suoi giovani abitanti. Emigrare per affermarsi è una strada obbligata ancora oggi. Ma chi non ha trovato il coraggio di staccarsi definitivamente, chi è rimasto in bilico, sospeso tra il paese di origine e la terra di emigrazione, alla fine si è trovato estraneo sia da una parte che dall’altra.
“Vattene, questa è terra maledetta. Fino a quando ci stai tutti i giorni, ti senti al centro del mondo. Ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti, un anno, due, e quando torni è cambiato tutto. Non trovi chi volevi trovare, le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per ritrovare al ritorno la tua gente, la terra dove sei nato”.
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